La Boheme al Massimo di Pescara

01 Febbraio 2008   18:34  
Appuntamento con la grande lirica a Pescara : ‘La Bohème’ prodotta dal teatro Marrucino di Chieti domani al Teatro Massimo. Si tratta della prima opera lirica organizzata nell’ambito della “Rete abruzzese dello spettacolo” La Boheme, che ha inaugurato a gennaio la stagione lirico-sinfonica 2007/2008 del Marrucino, sarà la prima opera lirica del ricco calendario della “Rete abruzzese per lo spettacolo”. messo a punto nella provincia di Pescara per i prossimi mesi. La “Rete abruzzese per lo spettacolo” prevede una serie di iniziative nel campo musicale e teatrale in ognuna delle quattro province abruzzesi, in collaborazione con varie istituzioni culturali. Per gli eventi in calendario del territorio pescarese, sono partner della Provincia il Marrucino, ente attuatore del progetto, il Conservatorio di Musica “Luisa D’Annunzio”, la “Rete dei Teatri D’Abruzzo”, composta da diverse compagnie dei teatri abruzzesi. L’opera pucciniana, con l’orchestra e il coro del Marrucino, diretti dal maestro Claudio Desideri, per la regia di Matelda Cappelletti, verrà replicata il 3 febbraio al Teatro Comunale di Città Sant’Angelo, sempre alle ore 21. Il biglietto varia dai 6 ai 16 euro al teatro Massimo, a seconda dell’ordine dei posti, mentre avrà il costo unico di 10 euro al teatro di Città Sant´Angelo, che potrà ospitare solo 198 spettatori. Gli acquisti possono essere fatti anche al botteghino dei teatri, prima dell’inizio degli spettacoli. "Boheme, partitura illuminante che offre emozioni ai giovani e meno giovani: - ha spiegato il maestro Desideri - tutti ci sentiamo individualmente destinatari del linguaggio musicale che sgorga come un fiume in piena, talvolta o che, talaltra, si centellina come gocce preziose di una essenza cristallina”. Il libretto de La Boheme, scritto da Luigi Illica e Giuseppe Giocosa assieme allo stesso Puccini, è tratto da "Scènes de la vie de Boheme" di Henri Murger, ed è una cronaca, che ritrae, con occhio già naturalistico, uno spaccato di vita di un gruppo di ragazzi di vent’anni (Musetta, è specificato, ne ha venti, Mimì 22 e gli altri sono loro coetanei), che vivono secondo i principi, appunto, della Boheme. Rigorosamente a Parigi, in una soffitta gelida, bruciano la loro gioventù irresponsabile e libera - artisticamente e sessualmente - come tanti altri giovani artisti che hanno popolato il Caffè Momus e gli altri locali parigini del Quartiere Latino; là, dove, tra oppio, assenzio e alcol hanno consumato le loro brevi vite anche Van Gogh, Toulouse Lautrec, Monet, Degas, Baudelaire e tanti altri.

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