La Regione finanzia in Venezuela il primo Centro di accoglienza sani

05 Agosto 2006   15:15  
Il Consiglio regionale d´Abruzzo, nella manovra di variazione del bilancio ha, fra l´altro, approvato il finanziamento di 500mila euro per aprire a Caracas il primo Centro di accoglienza sanitaria per gli emigrati abruzzesi indigenti che vivono in Venezuela. Donato Di Matteo, presidente del Cram e capogruppo dei Ds in Consiglio regionale, esprime soddisfazione per l´iniziativa: "Durante la mia recente missione in Sudamerica - spiega Di Matteo (nella foto, a Caracas col ministro venezuelano Wilmer Castro Soltedo) - ho toccato con mano la difficile situazione che vivono i nostri corregionali anziani e malati, soprattutto in Venezuela, dove l´assistenza sanitaria pubblica rimane di fatto inesistente per chi non è tutelato da costose assicurazioni private, è disoccupato o vive di misera pensione. Un problema che coinvolge anche tanti nostri corregionali, che non sono abruzzesi di serie B e meritano da parte della Regione eguale attenzione. Stiamo anche studiando analoghe iniziative o convenzioni anche per tutto il Sudamerica, continente dove le nostre comunità di emigrati vivono situazioni di difficoltà". Felice per l´iniziativa è anche Ana Maria Michelangelo, vicepresidente italo-venezuelana del Cram Abruzzo: "Di Matteo ha confermato di essere un politico di parola e questa iniziativa è molto importante in un paese dove la salute degli emigrati rappresenta un problema sociale serio, di cui la Regione non può non occuparsi, visto che in passato gli emigrati hanno aiutato molto le proprie famiglie rimaste in Abruzzo. "Meraviglioso!". E´ l´esclamazione di Francesca Granchelli, presidente del Faiv di Pescara (Fondo assistenza agli italiani indigenti del Venezuela). "Non vedo l´ora di tornare a Caracas - rivela la Granchelli, che fa la spola fra Caracas e l´Abruzzo per aiutare chi soffre attraverso il sostegno economico degli enti locali e privati - per iniziare ad assistere con questo nuovo Centro i nostri corregionali, che finalmente potranno curarsi gratis e come si deve. Gli abruzzesi, soprattutto anziani, che soffrono in Venezuela sono tanti: io personalmente conosco diverse centinaia di casi".

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