''La Regione lascia sole le attività commerciali dell'Aquila''

22 Febbraio 2012   11:28  

“Mancano indicazioni e provvedimenti concreti in grado di rispondere alle esigenze delle associazioni di commercio, che si battono, da anni, per ottenere iniziative volte al recupero e al rilancio delle imprese commerciali e artigianali che operano sul territorio aquilano”.

Lo sostiene il Capogruppo dell’Api, Gino Milano, che torna a denunciare lo stallo della giunta regionale, e in particolare l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione, sull’assenza di iniziative a favore delle piccole e medie imprese aquilane. Il consigliere regionale Gino Milano ha presentato, sul tema, anche una interrogazione consiliare.

“Ben duecento attività commerciali dell’aquilano – prosegue il capogruppo dell’Api Gino Milano – che svolgevano la propria attività in locali classificati non agibili o ubicati in zona rossa, sono nell’impossibilità di usufruire della provvisoria ubicazione in altri siti, in quanto rimaste fuori dalle previsioni legislative, a causa della scadenza del termine stabilito dalla legge regionale”.

“E’ urgente – afferma il consigliere – fare chiarezza sui i fondi già stanziati a favore dei commercianti e non riportati in bilancio (circa 6 milioni di euro) nonostante la pubblicazione sul Bura”.

Tra le diverse considerazioni prese in esame dal consigliere regionale, Gino Milano, c’è anche la mancata realizzazione degli interventi urgenti a favore delle attività commerciali che prevedono “la riapertura dello storico mercato adiacente il Duomo, mediante un piano di trasferimento del mercato presso la piazza D’Armi, nonostante – sottolinea Milano – per il nuovo mercato la Protezione civile abbia già stanziato un milione di euro”.

“In merito alla legge regionale sui confidi, alla luce delle diverse novità introdotte, che in sostanza porterebbero alla scomparsa di molte cooperative abruzzesi di garanzia collettiva dei fidi di piccole o medie dimensioni – conclude il consigliere regionale Milano – proponiamo un rinvio dell’applicazione della legge al fine di consentire che queste ultime continuino ad assicurare in termini ottimali e risolutivi le esigenze delle micro, piccole e medie imprese, con le quali le cooperative di garanzia intrattengono rapporti di prossimità ascolto e sostegno fattivo”


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