La banda larga...che non suona

Lettere abruzzesi di Giovanni Pace

03 Marzo 2009   12:52  

Scrive l'ex-presidente regionale ed ex- parlamentare Giovanni Pace:

"Tra la Regione Abruzzo e Sviluppo Italia fu stipulato nel febbraio 2003 un accordo finalizzato alla realizzazione della banda larga nella nostra Regione, che prevedeva – tra l’altro – di dare vita a una Società di scopo, avente il compito della messa a punto dell’avvio operativo della struttura di gestione di rete della banda larga.

Come Regione, già avevamo realizzato una rete di banda larga nella zona industriale di Sulmona, all’interno del programma di interventi in favore delle Valle Peligna e dell’alta Valle Sangro.

Siamo perciò ripartiti da Sulmona per realizzare queste infrastrutture sul resto del vasto territorio regionale, avendo reperito le risorse con accordi di programma sottoscritti dalla mia Giunta col Governo Berlusconi; 12 milioni provenivano da Infratel SpA , Società costituita su iniziativa del Ministero delle Comunicazioni) e incaricata di gestire l’appalto delle opere; altri 4 milioni dai fondi Docup.

Infratel lanciò nel marzo 2005 il bando di gara per la realizzazione e la successiva manutenzione degli impianti in fibra ottica per lo sviluppo della rete a banda larga in Abruzzo: aggiudicataria risultò la società CEIT S.p.A.

Questo appalto vale 110 chilometri di una rete che andrà a integrare le infrastrutture già esistenti e a realizzare i progetti di cablatura dei principali centri della Regione, dei distretti industriali e della creazione di reti di collegamento tra le dorsali nazionali (back bone) e i comuni.

Passata la mano al Governo di Centro Sinistra, poiché assistevo al blocco dei lavori, rivolsi una interrogazione al Presidente Del Turco per conoscere i motivi della assoluta inattività: non si era fatto un solo passo in avanti, nemmeno per la costituzione della Società di scopo. Del Turco mi rispose nella seduta del 31 gennaio 2006 dichiarando: “Ci stiamo occupando, Presidente Pace, di alcuni aspetti posti dal Protocollo d’Intenti, che lei conosce meglio di ogni altro in questo Consiglio regionale, avendo il merito di aver promosso questa iniziativa molto importante per la nostra Regione”.

Poi Del Turco precisava che riteneva di dover aggiornare la nostra delibera in ragione della necessità di sostituire una serie di oggetti che non appartenevano più all’apparato della Regione, e di dover rivedere sia lo Statuto per assegnargli firme appropriate al momento, sia i rapporti con Infratel in ordine al piano di lavoro.

Il Presidente concludeva il suo intervento con queste parole: “E’ dunque intenzione ferma da parte dell’attuale Governo regionale, di completare e migliorare – naturalmente – ogni dettaglio che il Protocollo d’Intenti di per se stesso ha generato e produce, preoccupandosi soprattutto di predisporre le attenzioni che, nel proseguo, disciplineranno i rapporti tra i soggetti che hanno in questa vicenda un titolo ed un ruolo da svolgere. La ringrazio per la sua richiesta”.

Ora Alfredo Castiglione sta alle Attività Produttive – era pure Assessore all’epoca – certamente saprà darsi da fare per riprendere i fili di un discorso che ritengo importante, va ripreso con la urgenza che mi viene segnalata dai numerosi sindaci dell’interno. D’altronde si pone dentro il quadro delle realizzazioni che urgono e che, oggi, aiutano ad affrontare la crisi che c’è".

 


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