La coppa ribaltata

I mondiali al contrario

21 Maggio 2010   11:10  

Esiste sempre un'altra faccia della medaglia o un'altra angolazione da cui guardare un determinato evento. Possiamo vedere le cose da davanti o da dietro, ma anche da sotto o da sopra. Persino i mondiali di calcio possono essere visti da più prospettive. C'è il punto di vista privilegiato, di chi guarda la coppa dall'alto, ne ammira le sue rotondità e ne apprezza i suoi lati allegri e gioiosi. Parliamo dei milioni di spettatori, me compreso, che guarderanno in televisione tutte le partite, di tutte le delegazioni mondiali che toccheranno il suolo africano, dei dirigenti, presidenti, giornalisti, tifosi che arriveranno in Sudafrica.

Di solito, chi guarda dall'alto, difficilmente si accorge di chi guarda dal basso o, ammesso che se ne accorga, tende a spazzare il più lontano possibile la sua visione.

La realtà dei fatti, però, dimostra come ci sia chi guarda la coppa dal basso e non ne ammira assolutamente le rotondità o le bellezze, ma semplicemente il fondo piatto che si poggia sulla sua testa.

L'Abahlali baseMjondoloquelli che vivono nelle baracche» in Zulu] è un grande movimento sociale sudafricano nato alla fine del 2005, che protesta per la mancanza dei servizi minimi nelle baraccopoli e la mancata distribuzione delle case in città. Il movimento ha preso piede in centri minori, fino ad arrivare a Città del Capo. Le lotte portate avanti da questo gruppo sociale sono dirette ad evitare lo sgombero indiscriminato delle baraccopoli e a soddisfare la loro volontà di essere considerati cittadini con pieni dirittti e, quindi, di essere consultati nelle decisioni che riguardano la loro vita.

Il movimento è stato più volte vittima di repressioni, spesso anche violente. Il 26 settembre 2009 l'ufficio centrale del movimento, situato a Kennedy Road, è stato attaccato da quaranta uomini armati. L'assalto portò alla distruzione di molte abitazioni, la fuga di centinaia di individui e la morte di tre persone.

Tre esponenti di questo vasto movimento sociale africano, sono in questi giorni in giro per l'Italia a portare la loro testimonianza di ciò che accade realmente in Sudafrica.

Ieri, giovedì 20 Maggio, sono stati ospiti del comitato 3e32, presso casematte, a L'Aquila. La prossima tappa sarà a Chieti.

Il progetto si chiama Mondiali al contrario e punta proprio a ribaltare la concezione che abbiamo dell'evento e mostrare a tutti come lo vivono coloro che lo guardano dal basso. I tre ragazzi hanno spiegato come non possono veramente essere felici che i mondiali si giochino nel loro paese, semplicemente perchè la maggior parte dei cittadini è esclusa dall'avvenimento.

Quasi sicuramente il Sudafrica che vedremo dal prossimo mese non rappresenta che una minima parte del paese e la stragrande maggioranza della popolazione non verrà toccata dalle luci del Mondiale. In realtà questo è quanto accade ogni volta che un grande evento ha luogo. In televisione si vede tutto il bello, mentre il brutto viene nascosto sotto il tappeto.

Proprio per questo il progetto Mondiali al contrario riveste un ruolo fondamentale. Manca meno di un mese all'inizio della manifestazione sportiva più importante degli ultimi quattro anni. Dal prossimo 11 giugno vedremo la coppa dritta come sempre e probabilmente ci interesseranno solo i risultati, intanto però, possiamo dare una mano a questi tre ragazzi a ribaltarla per vedere cosa nasconde sotto.


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