La cronaca (nera) del week-end

Eccoci al consueto riassunto dei fatti di cronaca avvenuti in Abruzzo nel week end.

Il fatto  più grave in piazza Alessandrini, a Pescara: i tre giovani balordi, non nuovi a scorribande del genere, hanno accoltellato un ragazzo albanese, colpevole di aver negato loro "fumo" da vendere.  I tre sono stati arrestati dopo poche ore dopo, grazie anche alle segnalazioni dei ragazzi presenti . Nel settembre del 2007 avevano pestato  un operaio di 25 ani che aveva provato a rubare un casco.

Ad Avezzano, invece  questa volta si usano le mazze da baseball, per  mandare all'ospedale le persone. E' accaduto fuori un pub ad un ragazzo di 26 anni, aggredito per una banale lite, riportando gravi ferite e   fratture al volto. L'aggressore, di 37 anni, è stato arrestato.

A  Pescara un senegalese di 35 anni non si è fermato davanti le  strisce pedonali e ha investito una bambina in bicicletta. Momenti di paura, ma nessuna grave conseguenza.

A Popoli due napoletani sono stati sorpresi dai carabinieri mentre rubavano un autoradio nel piazzale della discoteca Fuori uso di Popoli.

A Sulmona l'allenatore del Pacentro Alessandro Pelini ha perso due dita a causa di un petardo. Voleva festeggiare un gol segnato dal Sulmona. Un brutto week-end anche per sette teramani che si sono ritrovati con con i conti correnti svuotati. Qualcuno  ha clonato i codici delle carte di credito , in seguito a pagamenti effettuati su internet.
Continuano i controlli sulle strade e i sequestri di patenti e auto per giuda in stato di ebbrezza. Nel teramano sono finiti nella rete sei automobilisti, per lo più operai e impiegati, reduci da cene al ristorante o serate in un locale. Per superare la fatidica soglia dello 0,5 possono bastare anche due bicchieri di vino. Se ci si  aggiunge un amaro per digerire sono dolori.

In varie piazze d'Italia e d'Abruzzo, infine, si sono svolte iniziative per dire basta con le morti e gli infortuni sul lavoro, un dramma che vede la nostra regione maglia nera in Italia. Una parte di infortuni dipende da assunzione di alcool o cocaina nei cantieri, per vincere la fatica e reggere ritmi sempre più frenetici.

Ma in questo caso nessuno controlla, nessuno paga e il pugno duro dello Stato, non sembra farsi sentire.

FT