La fatalità della distrazione:una bimba muore, un bimbo è grave

In Provincia di Chieti e di Teramo

20 Settembre 2010   10:36  

La morte di un figlio è una tragedia senza fine. Quando a provocarla, inavvertitamente, è il genitore stesso, lo strazio è inimmaginabile.
E' successo ad Ari, paesino in provincia di Chieti. Ieri era un giorno di festa, la Madonna delle Grazie.

Amilcare, 38 anni, papà di tre bambini residente a Francavilla ma originario di Ari è tornato nel paese di origine per partecipare alle manifestazioni religiose e ludiche. Ad Ari piove e Amilcare decide insieme al fratello di tornarsene a casa. Esce dalla abitazione del padre Antonio per raggiungere l'auto parcheggiata nel cortile della abitazione e fare manovra per poi caricare i familiari che sono ancora in casa. Amilcare, addetto alle vendite in un negozio di Francavilla, si mette in macchina e ingrana la retromarcia, però non si accorge che la sua piccola lo ha seguito, e non si accorge che è rimasta dietro la sua macchina, mentre lui faceva retromarcia. Ignaro della presenza della piccola Lorenza, Amilcare dopo pochi attimi sente un rumore sordo, un tonfo, e contemporaneamente le urla del cognato che ha assistito alla scena.
A cadere sotto la sua retromarcia è la sua piccola, a colpirla la ruota anteriore destra dell'auto. Aveva compiuto due anni da soli due mesi.
Amilcare si precipita verso sua figlia, ormai senza vita.
I vicini si affacciano dalle finestre, alcuni scendono sconvolti e vedono la scena straziante: Amilcare si dispera tra le braccia il corpicino di Lorenza con il volto tumefatto. Dalla casa del nonno escono tutti anche i fratellini che non sanno cosa è successo ma avvertono la tragedia. Inanto loro vengono portati nella casa di una vicina.

Gli operatori del 118 arrivano presto ma il cuore di Lorenza non batte più, a sirene spiegate trasportano il suo corpo verso l'ospedale di Guardiagrele ma è ormai troppo tardi.

La Festa di Santa Maria delle Grazie è la più importante del paese, la si aspetta per mesi, si torna da lontano per prendevi parte, ma ieri la festa non poteva continuare. Le luminarie sono state spente immediatamente.
Il sindaco Elena Di Biase, ha comunicato al comitato feste di revocare ogni manifestazione e ha decreta il lutto cittadino, fino al giorno dei funerali.

I bambini sono la vita, non hanno remore, non conoscono il pericolo né la paura, perciò una distrazione, con loro, può essere fatale.
E' successo ad Ari, è successo a Sant'Omero, ma fortunatamente a Sant'Omero la tragedia sembra si sia solo sfiorata.

Ieri mattina a Sant'omero (Teramo)un bambino di 4 anni di origini albanesi ha visto dal balcone dell'appartamento in cui vive con i genitori, il papà che stava tornando a casa e per la contentezza gli è corso incontro, non tenendo conto della ringhiera del balcone quindi si è sporto nel vuoto ed è precitato dal secondo piano, ad almeno sette metri di altezza.
Il bimbo era sul balcone a giocare, la madre era a pochi passi senza fare non ha fatto in tempo a bloccare il piccolo di 4 anni e ad evitare di fargli fare un salto nel vuoto. Il padre, dalla strada, non ha potuto fare altro che vedere la terrificante scena.
Il bambino ha sbattuto con violenza il capo sul terreno, riportando un grave trauma cranico. I primi soccorsi sono arrivati proprio dal papà. Il piccolo è stato subito trasportato al vicinissimo ospedale:accertata la gravità del trauma i medici hanno disposto l'immediato trasferimento all'ospedale di Teramo a bordo di un'ambulanza del 118. Lì il bimbo è stato sottoposto ad una serie di esami che hanno evidenziato una frattura bifocale parietale, associata a una lieve emorragia cerebrale. Il bambino, tenuto sotto stretto controllo anche dall'equipe di Rianimazione, è stato ricoverato in Pediatria. Attualmente è in prognosi riservata, ma il quadro clinico, con il passare del tempo, sembra meno grave di quanto appariva all'inizio. Determinante sarà il decorso nelle prossime 24 ore.

 


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