La legge aquilana di iniziativa popolare una risposta anche alla tragedia ligure

30 Ottobre 2011   10:16  

Riceviamo e pubblichiamo dal presidio permanente di Piazza Duomo


Solidarieta’ nazionale per i territori colpiti da disastri naturali:
la legge di iniziativa popolare

Il Bollettino di guerra che in questi giorni riporta la stampa nazionale relativamente agli ingenti danni e alle vittime causate dal maltempo, ci spinge di nuovo a parlare della Legge “di iniziativa popolare”, tale perché “popolare” e’ stata la sua genesi e la sua stesura. Di fatto, la situazione di emergenza che di nuovo alcune regioni italiane stanno vivendo, soprattutto a causa di una mancata azione di prevenzione, rende ancora più urgente la necessità di una legge come quella discussa alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, grazie alla volontà e alla determinazione dei cittadini aquilani e grazie anche alla decisione di affidare il testo nelle mani dei deputati abruzzesi che hanno voluto riceverlo.

E’ anche per questo che ci preme ancora respingere i tentativi di strumentalizzazione a seguito della “non-notizia” pubblicata dal settimanale L'Espresso a firma Primo Di Nicola, di cui si è già parlato nel precedente comunicato a firma Comitato Promotore; tentativi perpetrati da quanti non vogliono riconoscere l’importanza per il paese intero di approvare il “nostro” testo di legge. Cioè di quanti non vogliono che si creino le condizioni perché in Italia si affermi una vera cultura della prevenzione e una diversa filosofia di gestione delle catastrofi naturali in un quadro di regole certe e uguali per tutti. 
Quando abbiamo scritto la “nostra” legge, abbiamo avuto a cuore la situazione che all’epoca già nel Veneto, ma troppo spesso e dovunque in Italia, i cittadini “subiscono”: sperpero di denari pubblici (i nostri soldi) per rattoppare i buchi creati dalla inefficienza e dalla (in-)cosciente incuria del territorio. Rattoppi che, siccome costano troppo, possono persino essere negati.

Oggi, se fosse già legge dello stato, del “nostro” testo potrebbero beneficiare le popolazioni martoriate dal maltempo e dalle inondazioni, ottenendo i necessari ed indispensabili sostegni (immediatamente, e non dopo la nomina di commissari straordinari, che a loro discrezione possono inventare azioni, procedure, regole per gestire l’emergenza e il post-emergenza).
Domani, se fosse già legge dello stato, del “nostro” testo potrebbero beneficiare tutti i cittadini italiani, per limitare lutti e distruzioni attraverso una oculata azione di prevenzione “resa obbligatoria e dotata di fondi proprio dalla nostra legge”.

Questo siamo andati a dire al Presidente Fini, il 9 giugno 2011 quando abbiamo portato a Roma le firme raccolte a supporto del testo di legge a quel punto già in discussione in Commissione Ambiente: “Presidente, si faccia garante che il volere dei cittadini, preso in carico da 250 Deputati della Camera, di stabilire norme e risorse per la prevenzione dei disastri naturali, oltre che per la ricostruzione della nostra martoriata città, non venga tradito, dimenticando la legge in chissà quale cassetto (destino riservato alla quasi totalità delle Leggi di Iniziativa Popolare, anche di quelle presentate con centinaia di migliaia di firme, anche di quelle supportate da grandi partiti e movimenti). E questo ha garantito il Presidente Fini, a noi e ai deputati che già nella Commissione Ambiente avevano iniziato e quasi ultimato l’iter preliminare di ascolto degli interessati.

E lo abbiamo fatto per ringraziare – e in segno di rispetto per – tutti coloro che hanno firmato e si sono impegnati fino all’ultimo giorno utile a raccogliere e certificare le firme. Che senso avrebbe avuto consegnare le firme nell'ufficio preposto per l’avvio del procedimento di legge di iniziativa popolare dato che sapevamo e abbiamo detto che le firme non erano tutte certificate?

Sta di fatto che la legge viene calendarizzata per la sua discussione alla Camera dei Deputati (per il giorno 17 ottobre 2011), grazie all'azione congiunta di cittadini e deputati. Rappresentati (i cittadini) e rappresentanti (i deputati) che in forma inedita condividono e perseguono un obiettivo comune: Dov’è lo scandalo in questo?  La “nostra” legge – ci siamo detti – non ha forse in questo modo più possibilità di essere realmente presa in considerazione dal Parlamento? 

Con la presentazione da parte della maggioranza di una sua proposta di legge a seguito della calendarizzazione, la discussione slitta con il risultato di ignorare il lavoro svolto nei mesi precedenti dalla Commissione Ambiente  e di dover prendere in considerazione un testo frettoloso in quanto:
1) non parla di prevenzione;
2) non modifica la Governance basata sulla straordinarietà del commissariamento;
3) non garantisce il rispetto delle regole negli appalti;
4) non modifica i parametri di sicurezza (qui, all’Aquila, dopo il terremoto si ricostruisce con una tolleranza di antisismicità all'80%);
5) non reca provvidenze per l'economia;
6) non parla di ricostruzione sociale;
7) non parla di trasparenza e di partecipazione;
8) consente alla Curia di ricostruire senza controllo, utilizzando i soldi dello Stato;
9) ecc. ecc.
Tutto ciò mentre i cittadini del cratere hanno già ricominciato a pagare le tasse fin dal luglio scorso.

A questo punto ci preme sottolineare due semplici cose :

1) la nostra legge, proprio il testo che con il numero 4107 è identificato come proposta di legge Lolli ed al. ( http://www.camera.it/126?pdl=4107&tab=4&leg=16 ) in discussione nella Commissione Ambiente dal 1° marzo 2011, ha l'ambizione di essere giusta, equa e paradigmatica. Per questo non siamo disposti a rinunciare ai principi ispiratori del testo che per mesi abbiamo discusso e condiviso per la raccolta delle firme. Questo lo diciamo ai deputati che l'hanno sottoscritta, ma anche ai presentatori del testo della Maggioranza (4675 Cicchitto e al.). Il nostro interesse non è quello che passi una legge pur che sia, né che ancora una volta passi l’idea che “il governo ci concede qualcosa”.

2) L'Articolo del Giornalista Primo di Nicola, ancorché non tacciabile di essere menzognero, è tuttavia doppiamente censurabile.
Primo, per aver veicolato una non-notizia come se fosse uno scoop: siamo certi di non aver mai affermato di aver raggiunto il traguardo delle 50.000 firme certificate, come si può verificare nelle nostre apparizioni pubbliche e nei nostri comunicati stampa. Così come non abbiamo mai dato cifre esatte dal momento che fino all’ultimo giorno prima del 9 giugno 2011 abbiamo continuato ad “impacchettare” plichi provenienti da tutta l’Italia.
Secondo, perché il presunto scoop censura in modo un po' qualunquistico l'atteggiamento complessivo dei partiti politici nella commissione parlamentare che dal marzo 2011 ha lavorato per uniformare i testi dei 3 progetti di legge presentati sul medesimo argomento: la nostra (firmata da 250 parlamentari), quella dei Radicali e quella dell'UDC.
 
Un invito generale facciamo ai giornalisti, e ci permettiamo di farlo perché tanti sono venuti a L'Aquila e hanno seguito anche con affetto le nostre vicende: nel difficile rapporto con un movimento di massa di cittadini partecipi, la capacità di ascoltare le nostre ragioni resta l'unica strada per capire quanto di nuovo e di importante stiamo facendo, per la nostra città e per tutti gli italiani.

E in base ai principi di massima trasparenza, di informazione corretta e di democrazia, ecco chi siamo, ecco i nomi dei “primi firmatari” (coloro che hanno depositato il testo di legge presso la Corte di Cassazione il 16 novembre del 2010) e di quanti, dalla redazione del testo alla raccolta delle firme si sono impegnati e qui hanno deciso di apporre un’ennesima firma.

MAURO CAVICCHI, STEFANO CENCIONI, ANTONELLA COCCIANTE, TONINO DE PAOLIS, PAOLO DELLA VENTURA,  LUIGI FABIANI, FRANCESCA ROMANA FABIANI, FIORELLA GIANNANGELI, FULVIO VINCENZO GIULIANI, PINA LAURIA, MODESTO LOLLI, ALFONSO SALVATORE, ROBERTO TINARI e poi MASSIMO ALESII, MARIA GIULIA BELLINI, ENZA BLUNDO, ANNALUCIA BONANNI,  LINA CALANDRA, MARIA CIVITELLA, COMITATUS AQUILANUS, GIANCARLO DE ANGELIS, CARLA FERRARO, GIUSTINO IOVANNITTI, MARINA LAURI, SILVANA MATTA, ANTONIO PERROTTI, ANTONIO PICCOLI, PIERINA PIERI, CLAUDIA PROSPERO, MARIA LUISA SERRIPIERRO, BARBARA VACCARELLI, MAURO ZAFFIRI …….


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