La lotta di Loredana, madre di un disabile che vive in un tugurio dell'Ater

20 Ottobre 2011   17:56  

Una casa adeguata alle necessita' del figlio, un bambino di 10 anni affetto da una grave disabilita' costretto a dormire ancora nella culla perche' nella camera da letto dell'alloggio popolare c'e' la muffa.

Loredana Ciccocioppo, madre del bambino affetto da una tetraparesi spastica, ha denunciato le condizioni in cui vive nell'appartamento assegnatoli dall'Ater di Lanciano.

"Viviamo in un appartamento di 50 metri quadrati del centro di Lanciano di proprieta' dell'Ater che dovrebbe essere a norma per quanto riguarda la disabilita' e invece non lo e' - dice la signora Ciccocioppo - non e' a norma neanche la pendenza dello scivolo per entrare e uscire dalla casa. La difficolta' di vivere in spazi stretti con un figlio disabile e' quotidiana: per andare al bagno, ad esempio, bisogna sollevarlo di volta in volta.

Bisogna lavarlo in una bagnarola, non ha una sua camera, non ha un suo letto, non abbiamo uno spazio sufficiente dove mettere un letto adeguato alle sue difficolta'. Dorme ancora nella culla, perche' la camera da letto e' piena di muffa, e' umida. Non abbiamo spazio neanche per le carrozzine del bimbo, che costano alla Asl fino a 4.000 euro l'una: le dobbiamo tenere fuori in veranda, esposte agli agenti atmosferici.

All'Ater - aggiunge la signora - abbiamo chiesto un appartamento piu' adatto che mi e' stato assegnato a febbraio ma che non ho potuto ancora vedere perche' l'ingresso e' murato. Ho visitato l'appartamento del piano di sopra, che dovrebbe essere simile e non mi sembra adeguato alle nostre necessita'.

Per adeguarla alle esigenze del bambino dovrei fare io dei lavori per metterla in condizione di poterci vivere con un bambino disabile, spendendo oltre 10.000 euro, soldi che tra l'altro non ho, altrimenti non vivrei in una casa popolare. Io chiedo solo una abitazione dignitosa per mio figlio, perche' se sono in una graduatoria per disabili si presume che l'appartamento che mi viene consegnato sia adatto a un disabile".

Il bimbo, oltre ad essere affetto da tetraparesi spastica, "non vede, ha la sindrome di Bartter per cui e' attaccato alla pompa durante la notte e ha un sondino nello stomaco collegato a un tubo e a una sacca: io - conclude la signora Ciccocioppo - chiedo una casa dignitosa per mio figlio".




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