La poesia di Patrikios che resiste al potere culturale

Il poeta greco ospite d'onore al premio Bonanni

29 Ottobre 2009   14:28  

La poesia ha il potere di essere un gran linguaggio universale. E quella di Titos Patrikios sviluppa una vigorosa valenza civile.
La poesia dell'ospite d'onore dell'ottava edizione del premio letterario internazionale di poesia intitolato a Laudomia Bonanni è anzitutto testimonianza, racconto di una vita segnata dalla resistenza antitedesca, dalla guerra civile greca fino al confino condiviso con altri intellettuali e poeti.
È racconto della barbarie vissuta e mai del tutto debellata, del dolore che non solo lui ma tutta una generazione, un popolo, un mondo hanno patito, è ricordo dei compagni uccisi. È sempre vivo in lui il senso di "resistenza" al potere qualunque esso sia, perfino, e forse anche di più, al potere culturale, al potere cioè di una mente sulle altre menti.
È dopo il colpo di stato in Grecia nel 1967, che lo costrinse all'esilio in Francia che ebbe modo di conoscere l'Italia, passando parte di quei lunghi nove anni a Roma.
“Ho conosciuto l'Italia perchè mi piaceva e mi piacevano gli italiani” ha detto questa mattina alla presentazione del premio, riconoscendo di essere stupito dal fatto che una istituzione bancaria si occupi di cultura. Poi, parlando un ottimo italiano ha ammesso di essere molto più riconosciuto in Italia che nel suo paese.
La Carispaq, insieme alla Provincia dell'Aquila, ancora in prima linea, per non rischiare – è stato detto – di perdere anche l'identita culturale della città.
Sabato pomeriggio, per la prima volta all'Auditorium della Cassa di risparmio della Provincia dell'Aquila, il clou del premio, che quest'anno non prevede competizioni, ma la presenza dei vincitori delle passate edizioni. Fra la giuria del premio, anche Sergio Zavoli, che quest'anno torna a L'Aquila anche nella sua veste di presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai.

(MS)

 


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