La rabbia dei Vigili del fuoco contro Maroni e Protezione civile

02 Luglio 2010   11:29  

I vigili del fuoco  di stanza all'Aquila lanciano dure accuse  al ministro Maroni: ci sentiamo inutili, non abbiamo direttive, siamo ridotti a fare gli accomagnatori in zona rossa. E nion risparmiano attacchi forntali alla Protezione civile.

A seguire il comunicato stampa delle rappresentanze sindacali di base.

''Abbiamo scritto al Ministro come organizzazione sindacale per denunciare quello che sta avvenendo nelle zone del terremoto E ormai da mesi che chiediamo quali sono le nostre funzioni in quelle zone terremotate 220 unità in appoggio al Comando dell'Aquila e nessuno vuole rispondere a distanza di oltre un anno dal soccorso tecnico urgente.

Avevamo paventato che servivamo come parvenza di uno Stato presente ed avremmo fatto da catalizzatore delle invettive della popolazione. Questo è quello che sta succedendo. Prima hanno bloccato il personale che doveva rientra dopo la normale turnazione in quelle zone per altri due giorni senza che nessuno ci desse spiegazioni. Ora mancano delibere ed atti politici che ci dovrebbero - anzi ci vorrebbero - mantenere ancora in quelle zone, il tutto senza direttive e pianificazione di intervento in quel contesto, qualcuno vocifera che si stia aspettando una delibera del governatore Chiodi.

Nel frattempo le ditte di trasloco e la popolazione bussano, al Comando provinciale ed a fare la fila per essere accompagnata dentro la zona 'rossa' per il recupero dei propri beni, cosa questa che non avviene perché nessuno sa se bisogna rimenare oppure rientrare, ma soprattutto per mancanza di direttive.

Così come il popolo abruzzese è stato messo in secondo ordine nell'agenda politica di questo governo, ora sta succedendo per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, prima ci hanno dato il ben servito con contratti bloccati e tagli al dicastero ora ci lasciano in mezzo alla gente per prendere "schiaffi" di questo sistema che non funziona. E come al solito alle richieste del sindacato di un tavolo di organizzazione sia il Ministro che i vertici del Corpo Nazionale sono latitanti perché sanno di non avere risposte ne per gli aquilani che per il Corpo nazione dei Vigili del Fuoco.

Ci dispiace lasciare la popolazione dell'aquila ma in queste condizioni vogliamo lanciare un messaggio alla gente che questo governo vuole servirsi del Corpo nazionale solo come paravento di delle sue inefficienze perché lo sa che la popolazione non ha nulla da criticare al nostro lavoro.

Lavoro che dovrebbe essere svolto da quel sistema di Protezione civile che interviene dopo le nostre attività di soccorso, ma che, interessato di più alle ricostruzioni e alle società per azioni collegate,  ha abbandonato il campo perché non più conveniente".


La risposta del commissario Gianni Chiodi non si fa attendere.

''Di concerto con il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Prefetto Francesco Paolo Tronca, ha dato l'assenso per l'impiego di 120 unita' dei Vigili del Fuoco per garantire la continuita' operativa nelle zone colpite dal terremoto. Nella riunione tenutasi oggi presso il Dipartimento della Protezione Civile a Roma e' stata concordata dallo stesso Commissario la norma che consente l'autorizzazione alla costituzione di apposita "Struttura di Missione" del Corpo, con la relativa copertura finanziaria. "I Vigili del Fuoco - afferma Chiodi - non lasciano le zone colpite dal terremoto, ma verra' soltanto sostituita l'attuale colonna mobile, adatta alla fase della piu' stretta emergenza, con una Struttura di Missione assolutamente idonea ai compiti operativi che il Corpo dei Vigili del Fuoco e' ancora chiamato a compiere". Nella stessa riunione romana e' stata altresi' garantita la proroga dell'impiego delle forze armate impegnate nell'operazione "Gran Sasso".

 


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