Il terremoto ha danneggiato il sistema idrico, fognario e di depurazione dell'Aquila e dell' hinterland.
La Gran Sasso Acqua spa,
la società pubblica cioe' che gestisce la rete idrica,ritiene che
servano tra i duecento e trecento milioni di euro per ripristinare le
reti di distribuzione dell'acqua e il sistema fognario e di depurazione.
In specie sono compromessi l'acquedotto del Gran Sasso,
che passa proprio attraverso la faglia, e che serve L'Aquila e il suo
comprensorio fino alla bassa Valle Subequana, e il depuratore di Ponte
Rosarolo che si trova nei pressi di Porta Napoli all'Aquila. Senza
importanti interventi strutturali, rischiano di non tornare in uso al
100%. L'acquedottoGran Sasso passa attraverso la faglia di Tempera.
del
La rete idrica che fornisce l’acqua a tutta la citta’ dell’Aquila ha subito, a seguito del sisma del 6 aprile, pesanti danneggiamenti difficilmente fronteggiabili dalla sola Gran Sasso Acqua Spa a causa della mancanza di fondi, dovuta alla sospensione del pagamento delle bollette. Pertanto, il capogruppo Pdl al consiglio regionale, Gianfranco Giuliante, "sollecitato prontamente dal consiglio d’amministrazione della Gran Sasso Acqua spa e appreso che anche la stampa nazionale ha giustamente attenzionato il problema - spiega una nota - chiede che venga convocata una conferenza di servizi tra tutti gli enti interessati, Gran Sasso Acqua, Comune e Regione e alla presenza della Protezione Civile per individuare, nel minore tempo possibile, un percorso strategico per risolvere questa difficile situazione che rischia di far rimanere a secco l’intera citta’ oltre che portare al fallimento della Gran Sasso Spa, con tutte le conseguenze in termini occupazionali che andrebbero a gravare su una situazione gia’ difficile".