La storia di Zia Giustina e di Ada Galeota

La novantenne scampata al disastro

13 Aprile 2009   09:25  
Approfittiamo di questo giorno di festa per "alleggerire" lo stato d'animo di tutti, aquilani, abruzzesi e non, di chi ha perso i suoi cari, di chi è riuscito a scamparla e condivide una tenda nei campi allestiti dalla Protezione Civile e di chi lontano dalla nostra città distrutta, ha trascorso comunque una Pasqua completamente diversa da quella degli altri anni.
Vogliamo raccontarvi una storia positiva, scaturita dal dramma di quel maledetto 6 aprile. La storia di una vecchina classe 1920, mai conosciuta dalla sottoscritta, ma ai tempi dell'università trascorsi all'Aquila era la "Zia Giustina" di tutti, non solo della mia coinquilina. Abitava da sola in via Roma 140 e tutti conoscevamo 1000 aneddoti su come trascorreva la sua vita solitaria, pur circondata dall'affetto dei nipoti, raccontati dalla mia amica con un affetto infinito e tenero.
Zia Giustina l'ha scampata, non era la sua ora, fa sapere ai nipoti la Protezione Civile, ha una tenda, ma non sanno dirci dove esattamente, nessuna ferita se non quell'indicibile disagio che proviamo tutti noi "terremotati", forse in lei un po' più accentuato visto che non è riuscita a dare notizie di sè ai nipoti che fino a ieri non sono riusciti a riabbracciarla.
Appena abbiamo appreso questa storia, ovviamente, di comune accordo con il nostro Direttore, abbiamo pensato di chiedere un aiuto direttamente al Presidente Chiodi, che si è mostrato subito disponibile ad aiutarci.
Zia Giustina è stata portata in strada quella notte dalla sua badante che l'ha fatta accompagnare immediatamente al campo di Piazza d'Armi e poi è rientrata in casa per prendere l'essenziale...non c'è che dire la zietta si è saputa conquistare anche l'affetto di questa giovane che avrebbe potuto tranquillamente pensare solo alla sua pelle. Ora zia Giustina si trova in una struttura per anziani a Spoltore e i nipoti si stanno attivando per ospitarla nelle loro case "di fortuna".
Volevamo raccontarvi questa storia, perchè ha un lieto fine e abbiamo bisogno di questo ora, ma anche perchè immaginiamo che moltissime persone oltre a questo dramma, vivono anche l'angoscia di non poter comunicare e ricongiungersi con parenti e amici. Purtroppo ci vorrà ancora qualche giorno prima che sia organizzato il database per rintracciare tutti gli sfollati.
Abbiamo più volte ribadito che la tv del dolore non fa per noi e anche se siamo stati colpiti in prima persona da questa tragedia, non ci interessa l'audience facile, per cui, molto semplicemente, cominciamo pubblicando il nome di una donna ricoverata a Spoltore nella stessa struttura di Zia Giustina che purtroppo non riesce a rintracciare i parenti.
Si chiama Ada Galeota, abitava sul Ponte Belvedere, speriamo che sia fortunata come Zia Giustina!
Ringraziamo Alberta Spera che ci ha fornito questi dati e ci ha raccontato questa storia.

Vi lascio con una nota di colore: dopo l'incontro di Zia Giustina con la nipote e dopo il racconto di quella notte, una considerazione disarmante della quasi novantenne: "No, non vi preoccupate, io sto bene, mangio, dormo...e poi qua non pago manco la luce!!!!!!"
Ancora buona vita Zia!

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore