La strana messa in sicurezza della discarica dei veleni

30 Luglio 2010   16:08  

L'avvocatura dello Stato, per conto del commissario Goio, ha presentato una istanza di messa in sicurezza d'urgenza della mega discarica di Bussi che esclude però contatti tra i rifiuti tossici e la falda acquifera e i lavori previsti nel progetto consisteranno sostanzialmente nell'applicazione sui circa quattro ettari di estensione dell'area inquinata di un telo plastificato ad alta densità, per interrompere il ciclo di trasporto degli inquinanti nel fiume e nel mare da parte delle acque meteoriche che penetrano nel sottosuolo.

E viene escluso anche il confinamento dell'area con i diaframmi laterali, perchè si afferma nella perizia, non c'è pericolo che gli inquinanti raggiungano le acque del fiume Pescara

La richiesta e' stata presentata al gup del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, nel corso dell'udienza preliminare. L'intevento non dovrebbe modificare si sostiene nell'istanza,lo stato dei luoghi che hano un valore probatorio. Da parte sua la Montedison ha chiesto ed ottenuto la possibilita' di verificare se effettivamente questa azione di messa in sicurezza non alteri il luogo.

L'istanza ha suscitato vivaci polemiche da parte degli ambientalisti 'la cosa veramente sconcertante - ha detto Edvige Ricci, di Miladonnambiente- e' che ci sono dei tecnici che per conto del commissario dicono che non c'e' bisogno di proteggere la falda sotta la discarica perche' non c'e' contatto. Questa e' una affermazione di una gravita' estrema'.

''Un progetto - ribatte il commissario Goio - preventivo alla bonifica che è tutt'altra cosa. Questa soluzione consentirà di preservare il sito per eventuali successivi incidenti probatori che sarebbe impossibile poi effettuare se il terreno viene disturbato con carotaggi, immissioni di piezometri o altri interventi invasivi''.

Nel corso dell'udienza poi la Montedison ha chiesto un nuovo incidente probatorio che si basa sull'ordinanza con cui il gup ha rigettato la precedente richiesta. E' saltato invece l'interrogatorio di Luigi Guarracino, manager Montedison e Ausimont dal 1997 al 2002, in quanto ieri i legali di Solvay hanno depositato una memoria e dunque Guarracino vuole prendere visione del suo contenuto. Il gup ha poi fissato il calendario delle prossime udienze.

La ripresa e' prevista per il 15 ottobre . Le successive si terrano il 2, il 9, il 18, il 19 e il 24 novembre. Fra i reati contestati, a vario titolo, ai 27 imputati, avvelenamento delle acque, disastro colposo, commercio di sostanze contraffatte e adulterate, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata liberta' degli incanti, truffa. Fra gli imputati l'ex presidente dell'Aca, Bruno Catena, l'ex presidente dell'Ato, Giorgio D'Ambrosio, e alcuni amministratori della ex Montedison.

 

GLI AMBIENTALISTI: LA DISCARICAAVVELENA  IL FIUME E LE FALDE

 

 

 


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