La transumanza protagonista della festa dei Borghi a Castel del Monte

L'8 settembre nella giornata di chiusura del Festival

07 Settembre 2013   13:16  

La Transumanza protagonista del convegno che si terrà domani mattina a Castel del Monte nella giornata di chiusura del Festival dei Borghi più belli d'Italia.

Il Gal Gran Sasso Velino, presente con uno stand e una ricca degustazione di vini locali, dedicherà al cane pastore abruzzese la ribalta della manifestazione portando una cucciolata di questa razza, che rappresenta la vera depositaria della tradizione della Transumanza Abruzzese.

La Transumanza e i Tratturi custodiscono la storia e la ricchezza dell'Abruzzo interno, «il patrimonio storico di un'era - spiega Bruno Petrei, presidente del Gal - che va riscoperto ed apprezzato.

In questo senso il Gal Gran Sasso Velino ha presentato un progetto di cooperazione transnazionale intitolato 'Transumance' per valorizzare le vie e le civiltà della transumanza, come patrimonio dell'umanità.

Il progetto mira sia a valorizzare i tracciati storici dal punto di vista turistico e culturale, sia a promuovere il contesto in cui essi si collocano: il paesaggio, i prodotti tipici, l’artigianato, il patrimonio storico-monumentale. 

l progetto presenta una serie di azioni che saranno attuate su una selezione dei tanti tracciati storici che attraversavano l’Abruzzo interno e che, un tempo, univano l’Italia Centrale e Settentrionale con il Sud.

Fra di essi troviamo sia tracciati storici divenuti celebri perché percorsi da mitiche figure di Santi viaggiatori (Papa Celestino V, San Francesco), altre che sono rimaste nella storia per il loro ruolo di connessione storica dei flussi economici, artistici e culturali (la cosiddetta “Via degli Abruzzi” descritta da Edward Lear e Alexander Dumas, teatro di storiche battaglie con figure epiche come Carlo D’Angiò e Corradino di Svevia). Infine troviamo i cammini che più legano il loro nome all’Abruzzo: i Tratturi.

I Tratturi sono gli antichi nastri di territorio inerbito che per secoli hanno collegato i pascoli dell'Appennino Centro-Meridionale, Abruzzo, Molise e Marche - che ospitavano le greggi nella stagione estiva - alle aree costiere di Puglia, Lazio, Campania - dove erano situati gli stazzi invernali (le cosiddette “locazioni”).

Due tratturi attraversano il territorio del GAL Gran Sasso-Velino ripercorrendo i tracciati più celebrati della transumanza stagionale: il più noto è il cosiddetto Tratturo Magno o Regio, che correva da L’Aquila e Foggia, mentre il secondo partiva da Celano per raggiungere Candela, sempre in Puglia.

Il tratturo Magno, però, giunto in località Madonna di Centurelli, nei pressi di San Pio delle Camere sulla piana di Navelli – in pieno territorio del GAL - si divideva in due bracci più o meno paralleli che correvano verso il mare per poi ricongiungersi in Molise in località Montesecco (non lontano da Chieti). Mentre i Tratturi si snodano lungo tracciati pressoché certi - conclude il presidente Petrei -, ampiamente documentati e per larghi tratti ancora visibili, gli altri cammini sopra indicati si basano su ricostruzioni proposte da studiosi ed appassionati ma, nondimeno, si basano su evidenze storiche, monumentali e della tradizione locale che ne permeano e caratterizzano il tracciato.

Il Cammino di Celestino, percorso ancora oggi - ogni anno - dai tedofori che dal Monte Morrone portano all’Aquila il fuoco che darà il via alla “Perdonanza Celestiniana” a fine Agosto.

Il Cammino di Francesco che dall’Umbria – dove è stato attrezzato e celebrato – porta i pellegrini fino all’Aquila e poi nella Marsica – patria di Tommaso da Celano, biografo del Santo – per poi tornare nella conca Subequana dove Francesco sostò e fondo il convento di Castelvecchio Subequo e quello coevo di Fontecchio; il Cammino degli Abruzzi che da Carsoli e Cappadocia passando per i monti Simbruini Ernici arriva nella Marsica per toccare Massa d’Albe e poi la Valle Roveto fino ad arrivare, percorrendo i monti di Luco e Trasacco, verso il Parco Nazionale d’Abruzzo: un Cammino che valorizza una antica Ippovia percorribile anche in bici o a piedi, con innumerevoli grotte naturali ed eremi francescani tra storia, religione, cultura e natura».

 

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Stand Gal a Navelli
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