La zona franca? Un gioco delle tre carte: già da tempo si poteva beneficiare del de minimis

03 Dicembre 2011   11:15  

Impazza all'Aquila la rissa politica intorno alla Zona franca: ovvero il regime di defiscalizzazione, incentivi e semplificazione burocratica in particolare a favore di nuove aziende disposte ad investire nel cratere sismico. Da una parte le durissime accuse del Comune dell'Aquila nei confronti del commissario Chiodi, dell'ex-governo, del vice-presidente del consiglio Giorgio De Matteis: ''la pratica zona franca – ha ribadito ieri l'assessore Stefania Pezzopane - è arrivata sul tavolo della Commissione Europea solo a gennaio 2011, con estremo ritardo e con errori gravissimi. Ora si è costretti a correre ai ripari, per rimodulare la proposta e recuperare il tempo che la Regione, il Commissario e il Governo ci hanno fatto perdere''

Negano con fermezza le accuse il commissario Chiodi e il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis: ''Sulla Zona Franca non c’è alcun mistero: l’iter sta procedendo in maniera spedita''.

A sparigliare le carte,  e forse a scoprire gli altarini, è stato infine ieri l'assessore regionale, l'aquilano Gianfranco Giuliante che ha tirato fuori una lettera del  23  novembre inviata dal governo italiano alla Commissione europea in cui si dice in soldoni: rinunciamo alla zona franca e concederemo il de minimis, cioè la defiscalizzazione totale per le aziende e liberi professionisti, già attivi nel territorio, e con fatturati fino a 200mila euro. Il regime del de minimis, come in gioco delle tre carte si chiamerà  però Zona franca L'Aquila, ma in realtà non saranno le misure europee invocate e attese da due anni, ma un qualcosa che l'ex-governo italiano aveva potuto concedere già da tempo, evitando il fallimento di tante aziende e la disoccupazione e la cassa integrazione per migliaia di lavoratori. Perchè il de minimis a detta di molti imprenditori è già da solo un toccasana per l'economia locale.  

Non resta dunque da chiedersi perché si è perso tempo prezioso a ricorrere e a litigare intorno una chimera come la zona franca ben sapendo che c'erano immediate alternative, e che l'Europa difficilmente avrebbe concesso questo privilegio all'area di crisi aquilana, che non è certo l'unica nel martoriato continente. 

Ad infuocare poi il clima politico pre-elettorale a L'Aquila anche le affermazioni del commissario Chiodi sulla battaglia vinta delle tasse da restituire al 40% '' Nessuno, a partire dal sindaco - ha affermato Chiodi -  ci ha detto grazie. Eppure mi sarei aspettato almeno un ringraziamento per il grande lavoro che struttura commissariale e Regione hanno fatto per la vicenda delle tasse'' .

''Ma grazie di che?'' replicano i comitati, Apindustria, l'associazione familiari delle vittime: '' Dovrebbe essere Chiodi  a ringraziare -- si legge nel fuoco di fila di note stampa –  tutti i cittadini che hanno lottato e manifestato per ottenere questo risultato. Non c’è bisogno di ringraziare ogni volta chi, a priori, decide di dedicarsi al bene comune.  È assurdo che un politico chieda un ringraziamento per aver fatto il proprio dovere e, secondo molti, neppure troppo bene e fino in fondo''.

Le prime reazioni

IL CONSIGLIERE PROVINCIALE D'OPPOSIZIONE PIERPAOLO PIETRUCCI: ''CON LA ZONA FRANCA SIAMO IN ALTO MARE, PUNTIAMO SUL DE MINIMIS'' 

''Concordo pienamente con le dichiarazioni dell’assessore regionale Gianfranco Giuliante e dell’assessore provinciale Guido Liris riguardo alla necessità di avviare le procedure per ottenere il “de minimis”. I funzionari dell’Unione europea e gli stessi europarlamentari che abbiamo incontrato nella trasferta a Bruxelles ci avevano indicato questa strada come l’unico modo per dare immediato respiro al’economia aquilana, duramente provata dal sisma. Attraverso questo strumento infatti, che può essere autorizzato direttamente dalle istituzioni italiane senza coinvolgere l’Unione europea, si potrebbe ottenere un aiuto in tempi rapidi.

La lettera del Ministero per lo Sviluppo economico all’Ue, resa nota da Giuliante e da Liris, in cui il Mef si dichiara pronto ad attuare interventi in de minimis qualora non fossero accolte le richieste relative alla zona franca, dimostra tuttavia che il presidente della Regione e Commissario alla Ricostruzione Chiodi, insieme con il vice presidente del consiglio regionale De Matteis, hanno, a quanto pare, fornito informazioni incomplete e fuorvianti.

Ora sappiamo con certezza che, contrariamente a quanto affermato da Chiodi e De Matteis, per quanto riguarda la zona franca siamo in alto mare. Sappiamo che si è perso del tempo prezioso, che uno strumento di sostegno fiscale immediatamente attuabile come il de minimis è stato volutamente messo da parte. Sappiamo, soprattutto, che su una questione vitale per la ripresa della città si è tentato di fare una polemica strumentale.

Infine, una doverosa precisazione. Il sindaco Cialente a Bruxelles non ha affatto detto di non aver seguito la questione della Zfu. Ha semplicemente dichiarato che, sbagliando, si era fidato della Regione e della struttura commissariale, che avevano assicurato il loro impegno per la zona franca, lasciando pertanto che se ne occupassero loro. È chiaro che, una volta capito come stavano realmente le cose, il sindaco Cialente ha deciso, come da lui stesso affermato a Bruxelles, di seguire personalmente, insieme con l’intero consiglio comunale, anche questa vicenda.''

LELIO DE SANTIS (IDV): ''LA VICENDA DELLA ZONA FRANCA ULTIMA FIGURACCIA DELLA POLITICA INCONCLUDENTE''

''Una città alla disperazione sociale ed economica si attacca a tutto per sopravvivere e confida in buona fede nel lavoro degli amministratori pubblici ai vari livelli eletti proprio allo scopo, per servire una comunità e non per servirsene o per ricevere un grazie, a cominciare dal Presidente-Commissario, Gianni Chiodi, e dal Sindaco, Massimo Cialente.

Da noi, a L’Aquila, l’impegno principale dei maggiori attori dell’attività politico-istituzionale non è quello di servire una comunità allo stremo, cercando ognuno di fare di più e meglio, di concertare le decisioni e di fare insieme, ma è solo quello di indire conferenze stampa per polemizzare e per alzare la voce contro limiti ed omissioni dell’altro!

I protagonisti hanno un nome ed un cognome: Gianni Chiodi, il super Presidente che dichiara ogni giorno con una bella faccia tosta che sta facendo ricchi gli Aquilani; Giorgio De Matteis, proconsole del Presidente, che un giorno promette oro ed argento ed il giorno seguente si esercita in polemici e vuoti formalismi; Massimo Cialente, il Sindaco - Tentenna che prima ha assecondato i poteri della gestione commissariale, ora attacca e contesta tutto, spesso arrivando quando i buoi sono usciti dalla stalla.

La vicenda della Zona franca urbana è l’emblema dell’inconcludenza e della confusione politica ed istituzionale che governa la città dell’Aquila e che ha la responsabilità della ricostruzione sociale e materiale.

Non ci voleva molto a capire che in Europa contano più le ragioni tecniche, i parametri oggettivi, gli indicatori economici, che le parole e le raccomandazioni dei politici, che forse sono decisive solo in Italia.

Non sarebbe stato più utile far gestire la “Questione zona franca” prima e bene sul piano tecnico dalla struttura del Comune e della Regione insieme, con i rispettivi Dirigenti preposti alle politiche comunitarie, visto che ci sono e che vengono lautamente pagati?

Evidentemente no, poichè ai nostri protagonisti interessa solo apparire, acquisire meriti …e pensare alle prossime elezioni! E così, dopo 32 mesi, la città è ancora avvolta nelle nebbie della totale incertezza e della sterile polemica, senza che nessuno possa intravedere un’idea di futuro. Io penso, l’Italia dei Valori pensa, che nei prossimi 5 anni, quelli della vera ricostruzione, il Governo della città non può essere affidato a nessuno dei galli che finora si sono beccati nel pollaio, senza rendersi conto che anteponendo le ambizioni personali e le beghe di bassa politica L’Aquila non rinasce''.


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