La zona franca, la solitudine di aziende e partite IVA

di Ettore Perrotti

14 Maggio 2010   13:50  

Una attenta e approfondita analisi sulla profonda crisi del tessuto economico del cratere a firma di Ettore Perrotti, presidente Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di L'Aquila. In attesa della zona franca, che al di là dei trionfalismi di vari esponenti politici, non è ancora detto che venga approvata dalla Comunità europea, e soprattutto non è ancora certa la copertura. Non si sa ancora con certezza se i 45 milioni di euro siano relitivi alla prima annualità, o a tutti i cinque anni di durata dello strumento.

''Ieri il CIPE ha approvato la Zona Franca Urbana con lo stanziamento di 45 milioni di euro per il territorio aquilano colpito dal terremoto che per i prossimi cinque anni potrà beneficiare di una fiscalità di favore e altre misure a sostegno dello sviluppo economico ed occupazionale.

Premesso che non avendo ancora a disposizione il documento, non è possibile ancora fare un'analisi dettagliata, vorrei porre alcune riflessioni importanti.

Sicuramente sarà un ottimo strumento per le aziende già presenti sul territorio, che così avranno una maggiore liquidità da reinvestire sul territorio e far fronte alle gravi difficoltà cui sono andate incontro a seguito del sisma, tenuto conto che il tessuto economico aquilano è maggiormente formato da micro-imprese, artigiani, commercianti e professionisti; in riferimento alle nuove aziende da insediare, soprattutto se si pensa ad aziende che necessitano di spazi coperti importanti, faccio presente le enormi difficoltà a reperire sia strutture esistenti (occupate a seguito del sisma dalle aziende aquilane danneggiate) sia terreni dove insediare la propria attività.

Molte aziende che vogliono insediarsi trovano difficoltà per la grave carenza e la saturazione di terreni nel Consorzio del Nucleo Industriale di L'Aquila, oltre a incombere in una burocrazia che tenuti i tempi ristretti per il rilancio dell'economia, fa venir meno la vocazione imprenditoriale delle aziende.

Sarebbe opportuno sia un ampliamento delle zone a disposizione del Nucleo sia un potere maggiore per lo stesso Nucleo Industriale per poter assegnare e quindi cedere i terreni alle aziende che ne facciano richiesta, in tempi molto più brevi.

Passando poi ai veri problemi delle piccole aziende che sono presenti faccio presente come a distanza di 13 mesi le uniche risposte fattive che hanno ottenuto le aziende è stato l'indennizzo di soli 2.400,00 euro per la sospensione dell'attività.

Nel frattempo è stata emanata il 9 luglio 2009 l'OPCM 3789 ed è stata pubblicato in data 30 dicembre 2009 - scadenza 15 marzo 2010, dopo lunga e difficoltosa contrattazione con la Commissione Europea, si è riusciti a destinare una parte di questi fondi (circa 90 mln su una dotazione complessiva di circa 340 mln alla c.d. "Area Cratere". (notificato, quindi reso formale, in data 07/08/2009), il bando VI.1.1 POR FESR per indennizzare le aziende danneggiate dal terremoto.

Orbene ad oggi le aziende ed i professionisti stanno ancora aspettando risposte ma soprattutto indennizzi per poter ripartire con le proprie attività; è notizia recente che la Regione dopo soli due mesi sta per pubblicare le graduatorie mentre i Comuni non hanno ancora indennizzato le aziende che hanno fatto richiesta in riferimento all'OPCM 3789, non avendo una dotazione finanziaria definita nell'ordinanza stessa.

Dal 6 aprile 2009 le tutele dovute sono state giustamente date ai dipendenti tutti con la concessione di una cassa integrazione straordinaria, ma le visioni dei nostri rappresentanti politici a tutti i livelli hanno fatto sì che si creasse questo problema: il dipendente con le giuste tutele mentre il datore di lavoro, sia esso commerciante, artigiano o professionista, è stato lasciato solo con una difficile ripartenza contrassegnata da danni alla propria attività, affitti alle stelle, situazioni debitorie pregresse, e uno sconforto totale dovuto dalla mancanza di strumenti efficaci ed efficienti per una pronta ripartenza.

Ultimamente la Regione Abruzzo aveva accolto con soddisfazione la proroga e il nuovo stanziamento di Fondi per la C.I.G., non capendo però, da dove nascevano queste problemi; sarebbe stato più opportuno mettere maggiori fondi sul bando per gli indennizzi, tenuto conto che lo stanziamento di 35 Mil di euro, soddisferà solo pochi fortunati.

Il cosiddetto mondo delle partite Iva, vive pertanto diverse realtà da un lato settori di attività che stanno lavorando a pieno regime, in particolare l'edilizia, i professionisti interessati direttamente dalla ricostruzione, la ristorazione e le attività ricettive; dall'altro abbiamo la gran parte delle attività che faticano a ripartire soprattutto in ragion di mancanza di idee chiare sul loro futuro e di leggi e ordinanze rapide ed efficaci.

A breve scadenza c'è lo spettro del termine della sospensione delle imposte e adempimenti fiscali oltre alla ripartenza effettiva di mutui e pagamento dei fornitori (peraltro già ripartita dal 1 gennaio 2010); alla luce di questo contesto non proprio roseo, ravviso la necessità di un tavolo di concertazione per la risoluzione di tali problematiche, con la presenza sia degli enti locali sia delle

banche sia dei professionisti che operano nel settore, per addivenire a una risoluzione di tali problematiche. La fotografia delle aziende non sarà certo delle migliori e ci troveremo ad affrontare molteplicicrisi aziendali e con piccoli imprenditori sul baratro del fallimento, oberati da impegnibancari, tributari e di fornitura.

Pertanto stante la tangibile problematica del reperimento di risorse per far fronte a tali problematiche ritengo necessario affrontare il discorso della proroga della sospensione degli adempimenti tributari sotto un duplice verso;

per tutti i dipendenti sia essi pubblici sia privati un ritorno alla normalità, quindi il ritorno a uno stipendio ante sisma, al netto di imposte, con la garanzia però di rimborsare le imposte incassate in un tempo non inferiore a 60 rate a partire ad esempio dal 1 gennaio 2011, in modo da non aggravare il loro potere di spesa;

per il mondo delle partite Iva una ulteriore proroga al pagamento delle imposte e contributi tenuto anche conto che, come nel caso delle aziende edili, molti dei lavori effettuati per la ricostruzione non sono stati ancora pagati, e tenuto conto delle evidenti difficoltà già segnalate per ripartire, forse in questo la Zona Franca Urbana, potrebbe essere la giusta soluzione.''

 

Dott. Ettore Perrotti

Presidente Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di L'Aquila

 


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