Lanciano: Finanza scopre maxi evasione fiscale da 7 milioni di euro

12 Aprile 2012   09:55  

La Guardia di Finanza di Lanciano ha scoperto una maxi evasione fiscale per un totale di circa 7 milioni di euro. L'indagine ha riguardato un impresario di spettacoli danzanti, T.P., che dal 2006 al 2010 non ha presentato le dichiarazioni dei redditi: i finanzieri hanno ricostruito il volume d'affari tramite accertamenti bancari quantificandolo in circa 6 milioni di euro l'occultamento dei ricavi, piu' un milione di euro di successiva evasione fiscale nel settore dell'IVA.

"Le violazioni constatate, con specifico riguardo all'omessa dichiarazione dei redditi per gli anni 2006-2010, hanno assunto rilevanza anche sotto il profilo penale - si legge in un comunicato del tenente della Gdf di Lanciano, Marta Compagnone - la persona, infatti, e' stata segnalata all'Autorita' Giudiziaria in quanto ritenuta responsabile del reato previsto all'art. 5 del D.Lgs. 74/2000, punito con la pena della reclusione da uno a tre anni".

I finanzieri, inoltre, nell'ambito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Lanciano, hanno eseguito il sequestro preventivo "per equivalente" di una automobile, 2 immobili e alcuni terreni, nonche' delle somme depositate per un valore di circa 500mila euro.

L'IDENTIKIT DELL'EVASORE

Un evasore totale che aveva accesso a 16 diversi conti correnti bancari, comproprietario con la sorella di due villette signorili ad Archi (Chieti) del valore complessivo di 650mila euro, proprietario di un'automobile Mercedes Classe A e di alcuni terreni. E' l'identikit fiscale del 44enne impresario di spettacoli che dal 2006 al 2010, secondo le indagini concluse dalla Guardia di Finanza di Lanciano, ha evaso 7 milioni di euro tra ricavi non dichiarati e Iva non versata.

L'intermediazione di spettacoli musicali e danzanti sarebbe la principale attivita' di T.P., di Archi (Chieti), gia' noto alle forze dell'ordine per altri vicende non meglio specificate dagli inquirenti. Dal 2006 al 2010 non risulta nessuna dichiarazione dei redditi che i finanzieri hanno ricostruito analizzando le numerose operazioni di versamento e prelievo dai 16 conti correnti bancari cui l'uomo aveva accesso. L'indagine e' partita un anno fa su iniziativa della tenenza di Lanciano diretta dal tenente Marta Compagnone, che ha proceduto sulla base del confronto tra la banca dati fiscale e il tenore di vita dell'uomo.

La Procura di Lanciano, che ha raccolto la denuncia della Finanza, ha chiesto e ottenuto dal gip il sequestro dei beni mobili e immobili riconducibili all'evasore totale per un valore di circa 500mila euro: al termine del procedimento penale, che dovrebbe essere attivato nei prossimi giorni con la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Ruggero Dicuonzo, i beni sequestrati andranno a risarcire le casse dell'erario. Non sono state emesse misure cautelari personali nei confronti di T.P., denunciato a piede libero.

"La quasi totale assenza di documenti contabili ha reso difficile le attivita' di indagine, ma la nostra attivita' quotidiana di controllo economico del territorio ha permesso di rilevare le anomalie del soggetto in questione, praticamente sconosciuto al fisco. Il sequestro preventivo dei beni per 500mila euro - ha sottolineato il tenente della Gdf di Lanciano, Marta Compagnone - e' un risultato tangibile del nostro approccio trasversale a verifiche fiscali del genere". 


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