Lanciano, Pavoletti: "Meritiamo di essere incoraggiati"

L'attaccante rossonero analizza il momento della Virtus

11 Gennaio 2012   15:43  

Alla fine, le decide sempre lui. Leonardo Pavoletti, 23 anni, bomber della Virtus Lanciano, parla del suo particolarissimo momento con la maglia rossonera: dal gol decisivo di domenica contro il Bassano, alla prossima sfida, altrettanto importante, contro la Triestina. Inoltre, l'attaccante livornese ha scelto Abruzzo24ore.tv per far chiarezza su alcune sue frasi riguardanti la tifoseria lancianese, mal interpretate dai media e dagli stessi supporters frentani.

Anno nuovo, Pavoletti vecchio: è stato ancora un tuo gol a decidere il match con il Bassano. Ti senti un punto di riferimento per la squadra?

Indubbiamente sto vivendo una stagione felicissima, ma non dimentico mai che il merito non è solo mio. Sono tante le componenti necessarie per una stagione positiva: la stabilità che viene dalla società, la fiducia del Mister, il feeling con i compagni, la serenità e la compattezza dell'ambiente. Proprio su quest'ultimo punto, tengo moltissimo a una precisazione perché negli ultimi giorni sono state equivocate alcune mie dichiarazioni (ndr rese in TV) riferite a una piccolissima parte del pubblico del "Biondi" di cui, senza alcun intento polemico, non avevo condiviso l'atteggiamento in occasione dell'ultima gara con il Bassano.
Ovviamente non mi riferivo ai ragazzi della Curva Sud, con i quali c'è un feeling eccezionale, nè ai supporter degli altri due club del tifo organizzato ("Anxa '97" e "Veterani Lanciano"), nè alla gran parte del pubblico presente che non ha mai mancato di sostenerci: semplicemente non ho compreso, e non comprendo, il comportamento di un gruppetto di persone che, dalla tribuna, hanno fischiato la squadra, e qualche giocatore in particolare, già alle prime difficoltà, nel primo tempo.
Io credo che questo gruppo di lavoro meriti di essere incoraggiato sempre per i risultati che sta ottenendo e per come li sta ottenendo e che solo con l'appoggio di tutti possa puntare a fare sempre meglio.

Una vittoria sofferta, ma voluta. Arrivata stringendo i denti fino al novantesimo: c'è stato un momento in cui hai pensato che le cose potessero andar storte?

Ad essere sincero a quel punto (93') il timore di non farcela c'era. Ma, sia per convinzione personale sia per spirito e carattere di squadra, non ho mai smesso di crederci e il giusto premio è arrivato; un premio alla tenacia, alla enorme volontà e alla capacità di lavoro di questo gruppo. Non è affatto un caso che diversi risultati li abbiamo colti proprio nel cosidetto "ultimo quarto".

Siete ormai abituati a risiedere nelle zone alte della classifica. I play-off sono ancora un miraggio oppure, raggiunta la salvezza, inizierete a giocare un campionato per divertirvi e vedere quali sono le vere potenzialità di questa squadra?

E' una piacevolissima abitudine. I play off non sono nè un miraggio nè un obiettivo; sono semplicemente fuori dal nostro orizzonte. Quando avremo ottenuto quarantadue punti e un margine di assoluta sicurezza sulla quintultima (per ora sono tredici punti) potremo cominciare a coltivare ambizioni diverse da quella della salvezza che era e resta il nostro vero traguardo stagionale.

Domenica c'è la Triestina, all'andata è arrivato il tuo primo gol. Che ricordo hai di quella partita e che impressione hai sul match di domenica prossima?

Ricordo dolcissimo, in gol al debutto casalingo con la maglia rossonera e per di più con doppietta... cosa si poteva chiedere di più? Sul match di domenica prossima siamo ben consapevoli che le travagliate vicende societarie della Triestina non devono illudere, anzi possono far scattare negli avversari la molla dell'orgoglio capace di condurre oltre l'ostacolo più alto; lo sappiamo bene, il Mister ce lo ricorda tutti i giorni, per questo saremo pronti a giocarcela, come sempre!


Daniele Polidoro


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