Lanciano, la chimera del gol

16 Novembre 2010   15:12  

Non sarà stato il miglior Lanciano (e poi scopriremo anche il motivo principale), ma certo è che la squadra di Camplone deve farsi benedire, perché contro il Taranto ha colpito due legni clamorosi, giocando un primo tempo in cui l’avversario spesso ripiegava con 10 uomini in area per non prendere gol.

Nella ripresa c’è stato un calo fisiologico, ma agli undici di casa c’è ben poco da rimproverare: voleva tornare alla vittoria che manca da 6 turni (in casa il Lanciano non segna al Biondi dal 3 ottobre scorso), ma di fronte c’era un avversario tosto che aveva tanto da dimostrare al neo tecnico Dionigi. In campo, poi, le squadre lamentavano diverse assenze. Al Lanciano mancavano addirittura 6 uomini (lo squalificato Di Cecco, la coppia difensiva Ferraro-Antonioli, D’Aversa, Zeytulaev e Colussi); nel Taranto out Migliaccio, Cotroneo, Rizzi e Crovetto. Camplone propone il consueto 4-3-3, schierando nel cuore della difesa Romito e Amenta (supportati da Vastola e Mammarella); Colombaretti va a centrocampo insieme a Sacilotto e Volpe; in attacco al posto di Zeytulaev, Umberto Improta con Di Gennaro e Turchi. 4-3-3 anche per Dionigi, ma solo sulla carta: in fase difensiva tutti in area, puntando solo sulle ripartenze. La cronaca. Dopo un tiro di Improta al 7' che crea qualche imbarazzo a Bremec, al 9’ il Lanciano potrebbe già festeggiare. Leggerezza di Colombini; Turchi penetra in area serve Di Gennaro che da pochi passi colpisce incredibilmente il palo a porta vuota... (davvero una maledizione per il giocatore che non riesce ancora a sbloccarsi). 18’ ancora Di Gennaro ci prova ancora. 25’ pericolo per il Lanciano. Da un rinvio del portiere ospite, difesa rossonera un po’ scoperta; Volpe non ci arriva; palla ad Antonazzo che non inquadra la porta. Un minuto dopo bella palla tagliata in area di Mammarella; spunta Vastola che non riesce ad imprimere la forza giusta. 28’ altro invito di Mammarella; Di Gennaro prova la girata, senza fortuna. Poco prima del riposo Taranto pericolosissimo 8almeno nelle intenzioni). Traversone di Caruso, davanti a Chiodini sono in 2: Ciotola e Innocenti che finiscono per ostacolarsi a vicenda. Alla ripresa gli ospiti si presentano con Rantier in campo al posto di Ciotola, ma è il Lanciano a premere e a farsi vivo al 14’. Buon lavoro di Improta che si libera per il tiro; colpo sotto ma un pizzico alto. Due minuti dopo l’altro clamoroso palo. Punizione di turchi dalla destra; Colombaretti sfugge al suo marcatore; incornata a botta sicura; l’urlo del gol meritatissimo gli rimane in gola. Il Taranto si scuote e confeziona una palla gol sprecata da Rantier che non controlla solo davanti a Chiodini. La gara inizia a spegnersi; Camplone fa entrare Tarquini per Volpe, ma il Taranto si rintana ancora di più. Nelle battute finali un episodio dubbio in area ospite; la cintura su Di Gennaro sembra evidente, ma per il mediocre arbitro Fabbri di Ravenna è tutto regolare.

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