Le bugie della Provincia, le Istituzioni culturali insieme per far sentire la loro voce

28 Gennaio 2014   15:35  

Istituzione Sinfonica Abruzzese, Solisti Aquilani, Società della Musica B. Barattelli, L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione, Gruppo E-Motion, Harmonia Novissima, Associazione Culturale Amiternum, Associazione musicale Athena, Il Teatro dei Colori, Teatro Zeta

Queste le Istituzioni Culturali dell’Aquila e provincia che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa per raccontare agli organi d’informazione la situazione venutasi a creare con la Provincia dell’Aquila e il comparto amministrativo che, dopo mesi di riunioni e promesse, ha azzerato il capitolo di spesa relativo alla cultura per gli anni 2012 e 2013.

Il Presidente dell’ISA Antonio Centi: non possiamo chiudere i bilanci e questa amministrazione miope non ne comprende neanche la gravità.
Centi è il primo a prendere la parola, ricorda come questa è una battaglia di tutte le istituzioni che viene portata avanti per la difesa delle piccole associazioni che da sole non riuscirebbero a far sentire la loro voce. “Abbiamo intitolato la conferenza stampa Le bugie della Provincia perché siamo convinti che questa sia la parola più giusta per rappresentare il comportamento dell’ente provinciale.
Assumiamo notizie interne ed indirette, dal momento che non è possibile interloquire con chi non risponde più neanche alle lettere ufficiali, che dopo i vari felici proclama a mezzo stampa del Presidente Del Corvo e dell’Assessore Scoccia, per aver trovato i fondi per il settore cultura, negli ultimi giorni la cifra è stata prima dimezzata e poi azzerata.
Bene, a questo punto non c’è altro da fare che denunciare un inghippo fra la struttura burocratica e quella politica, una struttura che non pensa neanche che a questo punto non è possibile chiudere i bilanci mancando all’appello i fondi già messi in bilancio (spesi per il 2012 e in previsione per il 2013).

Questa resistenza negativa sta ponendo L’Aquila e il suo territorio provinciale sotto una brutta luce che certamente non aiuta a risollevare le città e il territorio dalla forte crisi che ormai sentiamo da anni”.

Antonio Massena, L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione: Noi che non siamo bugiardi non abbiamo messo in preventivo l’anno 2013 avendo già subito il buco per l’anno precedente.
Se la Provincia non ci vuole più sostenere sarebbe opportuno lo dicesse così da cancellare l’ente dalle nostre programmazioni.
Massena aggiunge: “L’ultima riunione con l’assessore Marianna Scoccia si è svolta a novembre e ci era stato confermato il contributo, una variazione nel complesso più sostanziosa per recuperare i due anni.
Ma siccome noi non siamo bugiardi prima di iscrivere nel bilancio anche quest’altra annualità attendiamo di capire gli esiti.
Massena spiega anche come cambierà il sistema cultura per il prossimo triennio e il rapporto con il Ministero 

I FONDI FUS (Fondo unico per lo spettacolo)
Sono regolamentati non soltanto dalla programmazione e dai progetti culturali ma anche dalla contribuzione delle istituzioni locali, senza un riconoscimento del lavoro a livello locale non si accede ai fondi ministeriali che devono essere pari al 50% del contributo generale, così come se vengono a mancare nel bilancio non vengono sopperiti dal governo centrale ma l’istituzione culturale si troverà nella condizione di non ricevere più neanche i contributi del Ministero e verrà cancellata dall’elenco. Per il prossimo triennio 2015-2017 sarà previsto un riordino di settore (soprattutto prosa ma anche musica e danza), i parametri saranno restrittivi e sarà misurata anche la capacita imprenditoriale delle istituzioni culturali.
Sta cambiando il sistema cultura e la presenza di programmazione e produzione capillare si renderà quanto mai necessaria, il modello da applicare sarà il territorio e non soltanto più la città di appartenenza, si rende quanto mai necessario il costante contatto con le istituzioni amministrative locali.

Massimo Coccia Harmonia Novissima, avevamo la certezza del fondo, ora siamo soltanto sicuri che l’amministrazione provinciale crea problemi anche dove altri enti (Ministero e Regione) si sono adeguati.
Raggiunto telefonicamente il Massimo Coccia parla di “certezza assoluta del contributo 2013, così hanno sempre risposto fino a pochi giorni fa, ora più nulla. C’è un regolamento al quale bisogna attenersi, un regolamento con dei requisiti precisi che determina i contributi ordinari, la burocrazia che smentisce se stessa porta alla morte di tutto; il dubbio di un dirigente non può inficiare l’attività peraltro già svolta con serietà e precisione”.

Francesca La Cava, Gruppo E-Motion l’associazione doveva accedere ora al contributo provinciale, non abbiamo saputo più nulla.
Noi siamo l’unica associazione di danza contemporanea in Abruzzo a essere finanziata dal Ministero, avremmo iniziato ad ottenere da quest’anno il contributo provinciale, per noi sono importanti anche soltanto poche migliaia di euro, questi fondi sono vitali per l’accesso al FUS.

Altri interventi da parte del M° Gatano Di Bacco, Vittorio Antonellini, Fabrizio Pezzopane, Gentilucci, tutti concordi nel trovare altre soluzioni e altre strategie per cambiare la situazione.

Giorgio Paravano, segretario generale dell’ISA va giù duro, come suo costume: Se l’assessorato non gestisce più soldi e la parte amministrativa non ha intenzione di trovare soluzioni si rende necessaria la cancellazione dell’assessorato. Se non si possono trovare soluzioni e se il comparto cultura crea soltanto problemi, non avendo fondi da gestire, si rende necessario anche destituire l’assessore che percepisce uno stipendio e destinarlo ad altre finalità.

Occorre una strategia di confronto e soprattutto iniziare a pensare alla cultura come uno dei settori di ripresa e sviluppo regionale, da affiancare agli altri settori dell’economia. Occorre aprire un dialogo con le organizzazioni di categoria per inserire in bilancio la cultura in attivo e non in passivo come si spesso si vuole far credere.
A questo proposito il Presidente Antonio Centi lancia Gli Stati Generali della Cultura in Abruzzo, input lanciato un paio di anni fa dal Sole 24 Ore a livello nazionale si rende ora necessario applicarlo a livello locale per interloquire con tutti i sistemi che contribuiscono al rilancio del territorio regionale.

Lo scorso anno (il 2012) gli enti e le associazioni culturali non hanno ricevuto da parte della Provincia dell’Aquila il contributo spettante con le varie promesse e i rimandi, fino ad apparente soluzione prima nel mese di giugno e poi con nuove promesse a settembre e poi dicembre del 201, con gli amministratori, Presidente Antonio Del Corvo compreso, che assicuravano un raddoppio del contributo al fine di compensare il dovuto per i due anni mancanti.

Risparmiamo le lungaggini burocratiche e arriviamo alla scoperta di qualche giorno fa: si conferma la nefasta previsione della totale inattendibilità della Provincia dell'Aquila in merito ai contributi alle Istituzioni Culturali. Si assiste ad un vergognoso scarica barile tra i livelli istituzionali ed amministrativi all’interno dell’Ente Provincia che portano, come si diceva, alla negazione dei contributi consolidati a favore delle nostre Istituzioni.
Inutile ricordare le promesse del Presidente dell’inizio d’estate, le dichiarazioni dei vari componenti della Commissione consiliare circa la individuazione dei fondi per la Cultura (in un primo tempo pari complessivamente ad € 200.000,00, successivamente misteriosamente ridotte a € 100.000,00 ed ora incredibilmente ridotte a € 0).
Azzerate perché il capitolo dedicato alla cultura è stato svuotato in favore delle cure termali, certamente utili ma che non dovrebbero essere ascrivibili ai contributi destinati già ad altro.

Perché siamo dovuti arrivare a questo punto? Non c’erano altre soluzioni se non imbonirci con falsi rimandi che si sono poi rivelati sciocche bugie dalle gambe corte? Pare che altre realtà culturali, ultime entrate nella contribuzione, abbiano anche usufruito di contributi straordinari frutto di domande al settore Cultura che permettono di ottenere dei contributi extra per dei progetti: avrebbero potuto suggerire anche a chi rappresenta la storia della cultura all’Aquila e provincia questa modalità.

Ma forse non è per tutti così, forse come diceva Orwell:
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

Beninteso questo esempio serve soltanto a far comprendere come la Provincia dell’Aquila non abbia le idee chiare su come gestire gli Enti culturali, tanto meno come interloquire mantenendo un rapporto franco e diretto.

Cerchiamo la trasparenza e la proponiamo noi per primi, qui di seguito il prospetto della contribuzione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese dal 2006 al 2013. Il taglio è netto e deciso, ma mentre le altre amministrazioni hanno continuato a sostenerci, con evidenti sacrifici, la Provincia dell’Aquila nelle ultime due annualità ha riempito le caselle del nostro prospetto, come quello degli altri enti culturali, di bugie che non aiutano a superare la situazione corrente.

ANNO
MIBAC
REGIONE ABRUZZO
PROVINCIA DELL'AQUILA
COMUNE DELL'AQUILA
TOTALI
2006
€ 1.390.000,00
€ 940.000,00
€ 41.000,00
€ 53.000,00
€ 2.424.000,00
2007
€ 1.420.000,00
€ 940.000,00
€ 41.000,00
€ 53.000,00
€ 2.454.000,00
2008
€ 1.420.000,00
€ 920.000,00
€ 41.000,00
€ 53.000,00
€ 2.434.000,00
2009
€ 1.548.000,00
€ 770.000,00
€ 41.000,00
€ -
€ 2.359.000,00
2010
€ 1.420.000,00
€ 370.000,00
€ 30.750,00
€ 53.000,00
€ 1.873.750,00
2011
€ 1.450.000,00
€ 350.000,00
€ 30.000,00
€ 53.000,00
€ 1.883.000,00
2012
€ 1.450.000,00
€ 560.000,00
€ -
€ 53.000,00
€ 2.063.000,00
2013
€ 1.420.000,00
€ 560.000,00
€ -
€ 53.000,00
€ 2.033.000,00

 


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