Le conversazioni a San Domenico e il silenzio tutto intorno

23 Ottobre 2010   12:59  

Dopo una passeggiata in piena zona rossa per le vie deserte invase dalle erbacce, le piazze silenziose, i palazzi  scoperchiati, le chiese devastate del centro storico dell'Aquila, il complesso di san Domenico appare all'improvviso come una visione, integra e sorprendente. 

Il magistrale restauro, costato 10 milioni di euro e condotto dal Provveditorato alle Opere Pubbliche tra il 2004 e il 2009, ha consentito a questo gioiello di pietra di uscire illeso dal terremoto del sei aprile. Il complesso fu prima convento domenicano, poi dal 1810, carcere circondariale. Oggi è la sede dell'avvocatura dello stato e della corte di conti, ma soprattutto uno scrigno d'arte alle porte della zona rossa adibito a luogo di eventi culturali, come le Conversazioni , un'iniziativa nell'ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita di Nino Carloni, il grande musicista aquilano. 

Ieri protagonista è stato l'architetto  Maurizio D'Antonio, tema della conversazione proprio il recupero del complesso di san Domenico, di cui D'Antonio è stato uno dei protagonisti.
L'opera di restauro di San Domenico, è la dimostrazione che nulla è perduto, e che ricostruire pietra su pietra l'immenso patrimonio di storia e bellezza di una delle più importanti città d'arte italiane, non solo è possibile, ma è una obbligata sfida di civiltà, costi quel che costi.

Filippo Tronca

montaggio: Marialaura Carducci

 




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