Legge "anti-sindaci", IdV e Rifondazione contrari a modifica

29 Luglio 2008   12:34  

"Noi dell'Italia dei Valori non siamo pregiudizialmente contrari a cambiare la legge antisindaci. Riteniamo pero' inutile e demagogico il tentativo di voler forzare le regole del gioco quando questo e' ormai fatto". Lo hanno dichiarato l'ex assessore regionale Augusto Di Stanislao e il Capogruppo dell'Italia dei Valori Paolo Palomba. "In tre anni sono stati posti innumerevoli ostacoli alla modifica della legge elettorale - hanno proseguito Di Stanislao e Palomba - che avrebbe anche affrontato il problema della rappresentanza femminile. Ora crediamo che ci si debba occupare di fissare solo la data delle elezioni al piu' presto per scongiurare l'aggravarsi dei problemi seri dell'Abruzzo, quali quelli della sanita', dei fondi europei e nazionali, del recupero di credibilita' di una classe dirigente che altrimenti rischia di essere autoreferenziale e distante dai cittadini. Il Consiglio regionale non e' legittimato se non a compiere atti di ordinaria amministrazione e tra questi non vi e' certamente la possibilita' di variare le norme in materia elettorale, come sancito anche dallo Statuto regionale da poco approvato. Bisogna ridare legittimita' al governo regionale e questo si fa solo fissando la data per le elezioni regionali entro il mese di novembre", concludono gli esponenti dell'Italia dei Valori.

"Rifondazione Comunista è contraria ad ogni iniziativa in Consiglio regionale che esuli dall'ordinaria amministrazione". Lo scrivono la Capogruppo in Consiglio regionale Daniela Santroni e il Segretario regionale PRC Marco Gelmini. La nota di Rifondazione si riferisce "al tentativo promosso da 10 consiglieri regionali di modificare la legge sull'incompatibilità dei Sindaci e che ha provocato la convocazione del Consiglio regionale per Giovedì 31 Luglio". "Ci stupisce la sottoscrizione della richiesta da parte dei consiglieri Misticoni e D'Alessandro, vice segretari del PD, partito che nell'ambito della maggioranza ha sempre concordato sulla necessità di mantenere il profilo amministrativo del Consiglio alla mera ordinaria amministrazione", recitano gli esponenti del Prc. "Iniziative come quella assunta per la convocazione del Consiglio di Giovedì mettono a rischio il raggiungimento di soluzioni positive sulle vere emergenze regionali che attendono, queste si, scelte urgenti da parte del Consiglio. Queste priorità sono anzitutto le iniziative a favore del lavoro, per la stabilizzazione dei precari, contro nuove tasse nel settore sanità, per il mantenimento dei fondi comunitari".


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