Legge anti-sindaci: si ritenta l'abrogazione in Consiglio regionale

Intanto bagarre fra i precari Asl e Paolini

30 Settembre 2008   09:58  

13.00 La seduta del Consiglio è ripresa con l'approvazione dei punti 13,14, 15 e 16 dell'ordine del giorno, la proposta di modifica della legge anti-sindaci è stata ritirata. Per tutti gli altri punti iscritti all'ordine del giorno, la seduta riprende alle15.

11.53  SEDUTA SOSPESA

E' stata sospesa per una riunione di maggioranza prima e per la riunione della conferenza dei capigruppo poi, la seduta odierna del consiglio regionale abruzzese, che riprendera' dopo l'esame della proposta di modifica dell'ordine del giorno. La modifica riguarda la legge cosiddetta "anti sindaci". All'odg figura l'abrogazione della legge ma l'Idv vorrebbe trasformare la proposta di abrogazione in una mozione per portare la questione all'attenzione del consiglio che si insediera' dopo le elezioni di novembre.

9.30  Si riunisce stamani il Consiglio regionale, all'Emiciclo alle 10,30, e preceduta dalla riunione della Commissione Commercio alle 9,30.

Il servizio di ieri:

29-09-08   Clima rovente nel mondo politico abruzzese, alla vigilia del consiglio regionale. All'ordine del giorno è stata inserita l'abrogazione della legge 51 che impedisce ai sindaci di candidarsi alle elezioni regionali. A scatenare le polemiche non è tanto il contenuto del provvedimento, ma le conseguenze di un'eventuale abrogazione: cambiare le regole del gioco a poche settimane dal voto, denuncia centrodestra, significherebbe rimandare le elezioni a primavera, perchè bisognerà attendere i tempi tecnici per le modifiche della legge elettorale.

L'opposizione si scaglia in particolare contro il presidente Marino Roselli e il consigliere Pd Camillo D’Alessandro, ritenuti i registi occulti di un colpo di mano che avrebbe il fine di evitare a novembre una sicura sconfitta e anche, sottolinea il capogruppo di Forza Italia Nazario Pagano, di consentire al sindaco Luciano D' Alfonso di candidarsi. In Forza Italia intanto i consiglieri regionali Giuseppe Tagliente, Benigno D´Orazio e Leo Orsini, smentiscono categoricamente quanto riportato ieri dal Messaggero, circa un loro possibile voto a favore dell'abrogazione della legge.

Il Pd respinge sdegnato le accuse: “ Vogliamo solo rimuovere una palese ingiustizia nei confronti di tanti validi amministratori a cui è preclusa la candidatura”. Le modifiche, assicura il Pd non comporteranno uno slittamento del voto, e gli effetti dell'abrogazione potrebbero essere resi operativi a partire dal 2013”.

Tanto rumore per nulla insomma.

La paventata abrogazione della legge 51, non trova comunque consenso unanime nel centro sinistra e neanche nel Pd. “E' una legge sbagliata - commenta laconicamente l'ex-presidente del senato Franco Marini - ma è troppo tardi per cambiarla. La priorità e quella di ridare alla regione un governo con pieni poteri per affrontare la difficile situazione economica del Paese”. Contrarissime Rifondazione comunista e l'Italia dei valori: “ Abrogare la legge – fa notare il senatore Alfonso Mascitelli - non rientra nelle prerogative di un consiglio che è stato formalmente sciolto e ha poteri limitati”. Gli fa eco il segretario regionale di Rifondazione Marco Gelmini: “Voteremo contro e ricordiamo al Pd che l'esistenza dall' attuale maggioranza regionale sussiste sulla scelta di andare al voto il 30 novembre.” Secondo Indiscrezioni un fronte trasversale dei contrari potrebbe anche far saltare il numero legale. Il consiglio che avrebbe dovuto vedere consumarsi una battaglia per la democrazia, si potrebbe sciogliere dopo pochi minuti con conseguente spreco di tempo e denaro pubblico.

FT


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