Legge finanziaria regionale: la lunga notte dell'approvazione del bilancio

30 Dicembre 2011   07:55  

Ammonta a circa 5 miliardi e 800 milioni di euro il bilancio di previsione 2012 della Regione Abruzzo, approvato la scorsa notte alle 4.15 dal Consiglio regionale dopo oltre 12 ore di dibattito.

Il provvedimento è passato con i voti della maggioranza. Tra le novità contenute nel documento contabile spicca la facoltà, per il Consigliere regionale che abbia maturato i requisiti al vitalizio, di rinunciare al diritto e di ottenere il rimborso delle somme versate a titolo di contributi fino a quel momento.

E' stata corretta la norma che introduceva il ticket di 10 euro sulle prestazioni sanitarie, che dal primo gennaio non potrà più superare il costo totale della prestazione stessa stabilita dal tariffario nazionale. 

Nei mesi scorsi, infatti, era accaduto che esami diagnostici, nelle strutture pubbliche, avessero un costo superiore a quello delle strutture private. 

Nel bilancio del prossimo anno viene istituito un nuovo capitolo destinato all'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati, con uno stanziamento di 400mila euro.

Al sostegno delle imprese turistiche andranno fondi per 2 milioni e 800mila euro, mentre 750mila euro serviranno per il finanziamento delle tessere di libera circolazione (concesse a particolari categorie di cittadini) sui mezzi del sistema di trasporto pubblico locale regionale. 

Confermata la proroga, fino al 30 settembre 2012, delle procedure di liquidazione dell'Aptr, mentre quelle di Abruzzo Lavoro si concluderanno entro il 29 febbraio. 
Aumentano i canoni di concessione delle risorse idriche, con un incremento che oscillerà tra l'un per cento per gli usi agricoli e il 15 per cento per le attività commerciali e industriali.

La Provincia di Pescara riceverà 500mila euro per la riqualificazione della ex colonia Stella Maris, mentre 800mila euro saranno destinati a interventi sulla viabilità a Lanciano (realizzazione rotatoria Variante Frentana-Provinciale per San Vito) e Castel Frentano (sistemazione ex Provinciale Trastulli-Valle Paduli). 

Altri 150mila euro saranno destinati, come contributo, al polo fieristico regionale di Lanciano. Per la realizzazione di strutture sociali destinate a minori e disabili, la Regione contribuirà ai progetti delle organizzazioni di volontariato con un fondo di 100mila euro.

Tra le altre misure, ci sono 180mila euro per il dragaggio e ripascimento delle spiagge abruzzesi, 200mila euro di contributo all'istituto di ricerche Mario Negri sud, 120mila euro per il funzionamento del Cram (il Consiglio degli Abruzzesi nel Mondo), 100mila euro per il fondo regionale degli sfratti, 50mila euro per il fondo per gli aiuti alimentari ai bisognosi e 60mila euro per il fondo destinato alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle donne.

Nella legge Finanziaria è stato invece inserito un emendamento che riguarda la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2009. La norma prevede il dimezzamento dei tempi del procedimento amministrativo per i piani attuativi in variante degli strumenti urbanistici vigenti. 

Sul fronte della riforma del sistema dei trasporti, sempre all'interno della Finanziaria, è prevista una norma – che recepisce un progetto di legge già approvato in Giunta – per la creazione della società unica regionale per il trasporto su gomma, attraverso la fusione di Arpa, Gtm e lo scorporo del ramo d'azienda della Sangritana, che invece continuerà a gestire il traffico ferroviario. 

REAZIONI E COMMENTI

Masci (Pdl): ''Un bilancio che guarda avanti''

Un bilancio che guarda avanti e che da' prospettive di crescita e di sviluppo per la regione". Lo ha detto l'assessore al Bilancio, Carlo Masci, nel suo intervento di apertura della seduta del Consiglio regionale dedicato all'approvazione del Dpefr, del bilancio e della Finanziaria regionale. Masci ha parlato di un "bilancio chiuso in maniera organica e complessiva ben sapendo che si andava ad affrontare una situazione oggettivamente difficile dalla quale stiamo uscendo". Ma soprattutto, ha aggiunto Masci, "questo bilancio certifica il dato che l'Abruzzo abbandona il primato di Regione piu' tartassata e indebitata d'Italia collocando le cifre del proprio bilancio tra quelle riscontrabili nelle Regioni piu' importanti del centro nord.

Questo significa che il lavoro che stiamo portando avanti sta dando i suoi frutti e ci permette di ragionare nella prospettiva di come disporre di quelle risorse che si stanno liberando proprio grazie agli effetti di quella politica virtuosa in campo sanitario e di risanamento di bilancio". Nel suo intervento, l'assessore Masci ha anche fornito cifre importanti presenti nel bilancio: "dai 400 milioni per le spese obbligatorie legate al funzionamento dell'ente regionale ai 98 milioni che l'Abruzzo paga ancora per le cartolarizzazioni campo sanitario".

Sul fronte delle recupero delle risorse, la verifica del governo sul gettito fiscale, che era stato stimato in diminuzione del 10%, e' stato invece solo del 4% e dunque lo Stato "ha ritrasferito alla Regione il restante 6% pari a 13 milioni di euro in tre anni".

Carlo Masci ha poi parlato delle criticita' principali che si sono dovute affrontare per redigere il bilancio. L'approvazione del bilancio in Giunta il 17 dicembre "e' perche' abbiamo dovuto affrontare il tavolo di monitoraggio della sanita'; abbiamo dovuto far fronte ad una forte riduzione dei trasferimenti statali che sfiora l'80% rispetto agli anni precedenti e abbiamo avuto solo qualche giorno fa contezza dei trasferimenti dello Stato in materia di trasporto pubblico locale. Infine, la caduta verticale dell'utilizzo delle economie vincolate che in questo bilancio figurano per 50 milioni di euro, la meta' rispetto a quelle utilizzate l'anno scorso".

Per i trasporti, il bilancio prevede "lo stanziamento di 80 milioni di euro a fronte dei 92 dell'anno scorso, ma in questo senso stiamo aspettando di integrare la somma in virtu' delle ultime decisioni del governo in materia di trasporto locale".

Caramanico (Sel): ''Un assalto alla diligenza''

 "La prima premessa da fare a proposito del documento di programmazione economico e finanziaria è che la sua approvazione arriva con mesi di ritardo, visto che avrebbe dovuto essere licenziato a settembre. E invece come ogni anno, la giunta Chiodi manifesta enormi ritardi nella programmazione". Così, il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, nel suo intervento sulla discussione al bilancio regionale in fase di approvazione all'Emiciclo. "La discussione che oggi ha interessato il consiglio regionale assomiglia a un vero e proprio assalto alla diligenza: abbiamo assistito alla presentazione di emendamenti da parte di assessori o a reiterati tentativi di bypassare disegni di legge con emendamenti ad hoc. Il dato più sconcertante che emerge dalla Finanziaria è la destinazione di 2 milioni di euro al funzionamento della giunta invece che agli interventi contro il dissesto idrogeologico. Così come restiamo allibiti di fronte al fatto che nei documenti non si parli mai dell'Abruzzo come regione dei parchi, un settore completamente dimenticato dall'esecutivo regionale.

Chiodi avrebbe dovuto preoccuparsi di aumentare le risorse, ad esempio aumentando i canoni idrolettrici, o intervenendo sul federalismo demaniale che trasferisce alle regioni la competenza sul demanio marittimo e su quello idrico. Ma la Giunta Chiodi, anziché agire su questi fronti, ha preferito incidere sull'aumento del bollo auto e delle accise sulla benzina, prelevando così maggiori oneri dalle tasche dei semplici cittadini. Quanto alla sanità, assistiamo al tentativo di modificare il Piano sanitario e la legge sull'accreditamento attraverso emendamenti.

Chiodi ha sbandierato ai quattro il risparmio che la chiusura dei piccoli ospedali avrebbe arrecato alle casse della Regione. E invece nei Documenti presentati in Consiglio non troviamo neppure un rigo su questo risparmio. La verità è che non solo i piccoli ospedali non erano causa di dissesto economico e finanziario ma anzi la loro chiusura ha prodotto un aumento della mobilità passiva".

Pagano (Pdl): ''Ottimo risultato''

"Esprimo soddisfazione per l'approvazione della Legge Finanziaria regionale e della Legge di Bilancio 2012, che, nonostante le note difficoltà economiche, consente alla Regione Abruzzo di mettere in campo tutti gli strumenti utili e necessari a fornire risposte concrete alle istanze che arrivano dal territorio abruzzese". Così, il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, al termine della seduta consiliare che si è conclusa la scorsa notte alle 4.15. "L'approvazione della legge di programmazione finanziaria – osserva Pagano – ha messo in evidenza anche l'ottimo lavoro di collaborazione instaurato tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione presenti in Consiglio regionale. Sono convinto – conclude Pagano – che solo seguendo la strada della coesione e della cooperazione istituzionale, questa classe dirigente riuscirà a ottenere risultati strategici per lo sviluppo e la crescita della comunità abruzzese".

Di Pangrazio (Pd): ''Non c'è la priorità della ricostruzione''

Sono tre i punti principali su cui, il Consigliere regionale del PD Giuseppe Di Pangrazio, ha incentrato il suo intervento durante la discussione sul bilancio della Regione: ricostruzione, riorganizzazione enti strumentali, centrale a biomasse. "Per la ricostruzione - afferma Di Pangrazio - non esiste ancora una legge regionale per lo snellimento delle procedure. Noi del PD, insieme al Comune dell'Aquila, abbiamo proposto un articolo di legge per la ricostruzione, condiviso anche dal Consigliere De Matteis, che consente di dimezzare i tempi di approvazione dei piani di ricostruzione. Sottolineo poi la mancanza di riorganizzazione degli enti soppressi come Arssa, Aptr e Abruzzo Lavoro, i cui dipendenti non hanno ancora certezza definitiva del loro percorso lavorativo, ma solo misure provvisorie. Non possiamo tacere su cose così delicate dove è in gioco il lavoro e dunque il destino di numerose famiglie. Altro importante punto sul quale non abbasseremo l'attenzione, è la richiesta di un articolo di legge che regoli gli impianti delle centrali a biomasse , limitandoli a potenza non superiore a 4 megawatt".

Menna (Udc): ''E' una maggioranza clientelare''

"Dopo che per un anno abbiamo partecipato a Consigli regionali per discutere solo di interrogazioni, la maggioranza del Presidente Chiodi pretende, in soli tre giorni, di approvare la legge comunitaria, la legge sull'agricoltura, il documento di programmazione economico-finanziaria, il bilancio di previsione 2012 e la legge finanziaria regionale al cui interno hanno inserito riforme della Sanità, dei Trasporti, dell'Arssa, di alcune istituzioni musicali, del personale, dell'Aptr e hanno distribuito contributi a pioggia, una piccola omnibus per intenderci. Una maggioranza che annaspa, divisa e clientelare". E' quanto sostiene il Capogruppo dell'Udc Antonio Menna. "E' arrivato il momento – ha proseguito Menna - di adottare il linguaggio della chiarezza, è arrivato il momento della verità e della responsabilità. Non si possono chiedere altri sacrifici ai cittadini abruzzesi aumentando ulteriormente accise, bollo e addizionali, per poi sperperare quei soldi distribuendoli con il solo criterio della clientela. Basta con gli spot. L'Abruzzo – ha continuato Menna – vive una crisi gravissima dove emerge, in maniera preoccupante, il problema della coesione sociale. Si chiudono gli ospedali, i tribunali, le scuole, gli uffici postali e finanziari. Tra poco probabilmente chiuderanno le Province, ma i dati più preoccupanti sono quelli riferiti all'aumento delle famiglie sotto la soglia di povertà e l'aumento della disoccupazione giovanile e femminile. In questa Regione non arrivano i fondi Fas, quelli per il Master Plan, quelli per le infrastrutture, e forse non arriveranno mai. Aumenta la mobilità passiva, si allungano le liste d'attesa, la spesa sanitaria non diminuisce e i nuovi ospedali restano sulla carta. E il Presidente Chiodi – ha concluso Menna – che fa? Ci dà lezioni con degli spot e ci dice che tutto va bene. No caro Presidente, l'Abruzzo arretra e pare che solo lei non se ne sia accorto!".

Milano (Api): ''Tasse e sacrifici non per i soliti noti''

Il capogruppo di API, nel suo intervento, ha denunciato il mancato rispetto dei termini previsti per la predisposizione e deliberazione del DPEFR, della legge di bilancio e finanziaria da parte della Giunta, che non ne ha consentito la comprensione accurata riducendo il dibattito in aula ad una parvenza di confronto politico.

"Ci siamo trovati - evidenzia Milano - ad esaminare in modo concitato cifre e voci contabili, relative a dati economico-finanziari che incideranno sulla vita degli abruzzesi per i prossimi anni; costretti a discuterne in tempi strettissimi, con un tour de force che non rappresenta certo un esito scontato o ineluttabile ma che è semplicemente il frutto di reiterate inosservanze delle prescrizioni normative contenute nello Statuto.

Gli atti fondamentali della Regione, che ne determinano l'indirizzo politico ed economico-finanziario sono stati sottoposti al Consiglio con un ritardo tale da pregiudicarne una seria analisi e la stessa possibilità di una critica costruttiva ed efficace. Sul terreno più specifico della finanza regionale –  ha osservato il capogruppo  di API  - si sarebbe dovuto discutere e possibilmente concordare un programma di alleggerimento del peso fiscale sul lavoro e sulle imprese, condividere l'ambizioso obbiettivo ed escogitare strategie adeguate per puntare al pareggio dei conti senza l'ausilio della leva fiscale, che in Abruzzo è ai massimi consentiti.

Dire da subito quando e come si inizierà un processo di rientro dai massimali dell'addizionale regionale Irpef e dell'Irap, scattati a suo tempo a causa dell'extra-deficit sanitario. Vero è – ha proseguito l'esponente politico dell'API - che anche nella nostra Regione sale una domanda di giustizia sociale e di più equa distribuzione del reddito. Il bilancio regionale e la norma finanziaria confermano che non si è nemmeno tentata una via che mirasse a tutelare il ceto medio e quello meno abbiente, facendo pagare di più a chi più ha.

In particolare, sul tema della finanza, nel documento di programmazione non risulta definito: né l'anno in cui si prevede il pareggio dei conti regionali senza l'utilizzo della fiscalità aggiuntiva; né il conseguente processo di rientro dalle addizionali regionali Irap e Irpef; né la previsione di linee guida per gli enti locali in materia fiscale e tariffaria, e di uno schema regionale sulle tariffe; né il tema dello snellimento dei costi della Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo alla sua efficacia/efficienza; né il tema della riduzione dei costi della politica, a tutti i livelli.

Abbiamo aumentato l'addizionale Irpef, introdotto il ticket sanitario, rincarato il bollo auto, aumentato l'accisa sulla benzina ma non abbiamo imposto "sacrifici" alla classe politica, tagliando, oltre al vitalizio, i privilegi ancora esistenti.

Le Regione Abruzzo è chiamata, allora, al termine dell'anno, a riflettere se stia percorrendo la strada delle riforme, da attuarsi attraverso un'attività di programmazione e di concertazione, mediante una organica delega di funzioni e attività amministrative ai livelli sub-regionali nonché per il tramite di una riforma della macchina amministrativa che tenda ad una maggiore snellezza e alleggerimento delle funzioni gestionali e burocratiche; o se piuttosto non stia viaggiando in direzione opposta, alimentando la burocrazia degli Assessorati, anche all'esito di una indiscriminata soppressione degli Enti strumentali, che ha finito per appesantire l'attività regionale, con il dilatamento delle funzioni amministrative a tutto discapito di quelle di programmazione. La vicenda della soppressione dell'ARSSA dimostra, infatti, che si è voluto creare un Superassessorato, accentrando funzioni e risorse, mentre un numero rilevante di lavoratori, cui era stato promesso la permanenza nelle sedi di servizio, che hanno acquisito competenze specifiche e sviluppato un patrimonio tecnico-organizzativo, viene ancora tenuto nell'incertezza e nella provvisorietà; tutto ciò a motivo della carenza di una pianificazione condivisa con tutte le forze in campo.

Si è realizzato, inoltre, a livello di politica regionale un ripiegamento autoreferenziale che ha indotto questa maggioranza, come conferma l'odierna sessione di bilancio, a non cogliere le occasioni offerte dal confronto democratico, mantenendosi distanti dalle istanze territoriali e dalle forze di opposizione senza mai ricercare scelte condivise e lungimiranti.

La politica regionale – ha concluso Milano - è a rischio commissariamento, se è vero come è vero che il ceto medio non ce la fa più e semi di tensione sociale crescono e si diffondono tra i poveri e tra chi ha troppo e chi vede togliersi via anche il poco che ha, minando la coesione sociale. Non è più il tempo dell'approssimazione. Dobbiamo lavorare tutti per recuperare per quanto possibile quella unitarietà della programmazione che è venuta drammaticamente meno e riconsegnare al Consiglio regionale il suo ruolo istituzionale

D'Alessandro (Pd): ''Chiodi i soldi per le marchette pescaresi li trova''

Caro Presidente Lei e' il nuovo Attila d'Abruzzo. Dove passa lei non funziona più
nulla"

Con queste parole e' iniziato l'intervento in aula sul bilancio regionale del
Capogruppo del PD in Abruzzo Camillo D'Alessandro

" Dopo tre anni - afferma l'esponente del PD - consegnate uno spettacolo indecente
fotografata da un bilancio che arriva male, in ritardo, pieno di rinvii e mancate
riforme, nessuna scelta tranne quella di mantenere inalterate le tasse sui cittadini
e imprese anche venendo meno l'obbligo, con un Assessore regionale che ha
inginocchiato tutti i settori della nostra regione, a partire dal sociale, ma poi
firma un emendamento e trova cinquecento mila euro per una marchetta pescarese"

" Vi anticipo - ha avvertito D'Alessandro - l'unico modo per evitare l'esercizio
provvisorio e' quello di dare seguito a riforme, a partire da quella dei trasporti,
la società unica dei trasporti, lo spartiacque per l'accordo, il settore sta andando
in crisi e per difendere qualche poltrona a rischiare il proprio lavoro sono i
dipendenti di GTM , Arpa e Sangritana . "

" Altra partita - conclude DI' Alessandro - e' quella della tassazione, vedremo come
andrà a finire"

 



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