Legge stabilità e aumento dell'Iva: un'altra mazzata per gli italiani

11 Ottobre 2012   10:58  

L'aumento dell'Iva colpisce anche i prodotti di prima necessita' che non possono mancare sulle tavole delle famiglie italiane, dalla carne al pesce, dalle farine al riso, dallo zucchero al miele, ma anche il vino, la birra e l'acqua minerale.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell'aumento di un punto dell'Iva prevista dal disegno di legge di stabilita' varato dal Governo che rischia di provocare la ripresa dell'inflazione.

L'aumento dell'Iva - sottolinea la Coldiretti - colpisce tutte le famiglie italiane e portera' un rincaro complessivo di 500 milioni di euro solo nella spesa alimentare annuale, in un momento di forte contrazione dei consumi.

Rincarano le uova, lo zucchero e la farina che sono prodotti base per la preparazione casalinga dei cibi come pasta, biscotti e dolci che e' particolarmente diffusa nelle fasce piu' deboli della popolazione, ma effetti depressivi ci sono anche sulla ristorazione per l'aumento di un punto percentuale dell'Iva dal 10 all'11% a cui sono soggette le attivita' di somministrazione.

L'imposta sul valore aggiunto - continua Coldiretti - aumenta infatti dal 10% all'11% per carne, pesce, yogurt, uova ma anche per riso, farine, miele e zucchero, mentre il rincaro e' dal 21 al 22 per cento riguarda il vino, birra, acqua minerale e anche specialita' nostrane come il tartufo. Il provvedimento - conclude la Coldiretti - rischia dunque di provocare effetti depressivi sui consumi alimentari a danno delle imprese e dei consumatori, gia' provati dalla crisi e dal crollo del potere di acquisto, che hanno svuotato il carrello della spesa con un crollo dei consumi alimentari stimato pari al 3% in quantita' nel primo semestre dell'anno, che va dal -4% per il pesce al -2% per la carne di maiale e vino (-2%) ma sale al 7% per il latte e al 5% per l'olio.

 

Il Codacons ha invece stimato che la spesa totale annua media per un nucleo di tre persone sarà di circa 324 euro in più,

Per l’Ufficio studi di Confcommercio l’azione congiunta di taglio dell’Irpef e aumento dell’Iva determinerà maggiori risorse per le famiglie pari a circa 1,5 miliardi di euro per il 2013 e minori risorse sempre per le famiglie, ma nel 2014, pari a circa 2 miliardi.

La Cgia di Mestre ha anzi evidenziato che per chi ha un reddito fino a 8 mila euro (la cosiddetta no tax area) ci sarà un aggravio fiscale conseguente all’aumento dell’Iva.

 

 

 

 

 


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