Legnini ed Errani: il PD può garantire un vero cambiamento in Italia ed in Abruzzo

15 Febbraio 2013   07:36  

Il PD é la sola componente politica in grado di assicurare la ripresa economica e politica dell'Italia e, di conseguenza, dell'Abruzzo.

E' questa la ferma opinione di Giovanni Legnini, capolista PD dei candidati alla Camera, e di Vasco Errani, governatore della Regione Emilia-Romagna, nel corso dell'appuntamento di ieri pomeriggio presso l'auditorium Cianfarani di Chieti, nell'ambito del tour elettorale promosso dal partito. Presenti con loro sul palco anche Silvio Paolucci, segretario regionale, Chiara Zappalorto, vicesegretario provinciale, ed Enrico Iacobitti, segretario cittadino e capolista in consiglio comunale.

"Più ci si avvicina al voto, più la campagna elettorale sale di tono", ha esordito Legnini, "e più passano i giorni meglio si può comprendere quale sia la vera posta in gioco delle prossime elezioni: l'esigenza di scegliere un governo davvero in grado di comprendere il cambiamento in atto ed adattarsi ad esso, rimettendo al centro della propria azione l'economia reale. Un impegno che nessumo meglio del PD é in grado di assicurare. C'é un'assoluta necessità di riforme incisive, a cominciare dalla riduzione del numero dei parlamentari, da noi più volte proposto. L'Italia, e nello specifico l'Abruzzo, ha la grande occasione di porre le basi per un autentico rinnovamento, a cominciare dal miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti e dalla ricostruzione post terremoto, una grande occasione persa per intraprendere il cambiamento".

Anche Errani, a seguire, ha insistito sulla necessità di un rinnovamento della classe dirigente e del Paese: "L'Italia si trova ad una svolta storica: non si tratta solo di scegliere il nuovo governo, ma di porre le basi per un nuovo corso. Per decenni si é mandato avanti il Paese tramite una spesa pubblica a debito che riequilibrava la bassa fiscalità, garantendo la competitività delle imprese. Tale via ormai non é più praticabile, e diviene dunque indispensabile trovare nuove ragioni di crescita, cominciando dal mettere in discussione la vecchia mentalità tipica del berlusconismo, espressione di scarso senso civico e deriva morale. Il ceto medio, tradizionale spina dorsale di questo Paese, non può più sostenere tale situazione, noi intendiamo proporre una soluzione riformista. A cominciare da nuove politiche industriali, che vedano le banche di nuovo attive nel finanziamento delle imprese e permettano assunzioni a tempo indeterminato, e da investimenti nelle opere pubbliche, tramite l'allentamento del patto di stabilità. Senza tralasciare l'obiettivo di rilanciare il progetto europeo distrutto dalla destra, per far si che l'Europa torni a svolgere un ruolo da protagonista nel panorama internazionale. Sono certo che vinceremo, semplicemente perché siamo i soli a correre per vincere: gli altri corrono solo per ostacolare la nostra strategia riformista".

Lorenzo Ciccarelli

 


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