Lettera di una figlia alla madre sfollata, aquilana e orgogliosa

21 Settembre 2009   13:25  

Scrive Mara Congeduti, figlia di Pina Lauria, la donna che si è barricata nella sua casa inagibile per protestare contro la decisione della Protezione civile di mandarla a vivere, chiusa la tendopoli, in un albenrgolontano dal'Aquila. Poi la donna ha ottenuto un appartamento nel Piano CASE.

'' Scrivo in risposta ai numerosi commenti pervenuti dopo la pubblicazione della notizia di una donna che si è barricata in casa per non accettare di essere costretta ad abbandonare la propria città. La donna, Pina Lauria, mia madre, si trova a L’Aquila. Non in un confortevole albergo o in una “casa sicura”, né nella accogliente Caserma della Guardia di Finanza: mia madre è ancora sotto la tenda che in questi mesi, da aprile, è stata la sua casa. Nonostante la protesta, la grande e generosa Protezione Civile non è stata in grado di garantirle il sacrosanto diritto di restare nella propria città.

Mentre scrivo sono lontana da L’Aquila per gli impegni legati al mio dottorato di ricerca e immagino mia madre, sprovvista di pc e collegamento internet, gioire davanti ai tantissimi messaggi di approvazione, sostegno e conforto che hanno accompagnato la sua protesta, purtroppo a lei pervenuti solo tramite il racconto mio e di quanti l’hanno contattata telefonicamente in questi giorni. Allo stesso modo, però, immagino i suoi occhi pieni di sconforto e delusione per le parole di quanti, in verità pochi, hanno saputo replicare al suo coraggioso dissenso soltanto producendo sterili menzogne.

Mia madre amava ed ama profondamente la sua città così brutalmente ferita.

Nei suoi 54 anni di vita vissuta a L’Aquila ha sempre lottato per migliorare la sua città; è sempre stata in prima linea con forte spirito critico, politico, civile e democratico per affermare a voce alta che nessuno può essere privato di quanto gli spetta di diritto. Mia madre ha sempre fatto della protesta costruttiva la sua arma di battaglia. Non si stupisca, dunque, chi nell’inserire il nome “Pina Lauria” su google, forse con una certa dose di invidia, scopra decine, centinaia di pagine a lei dedicate: quello è il frutto di anni di battaglie, alcune perse, molte vinte, ma tutte condotte URLANDO le proprie ragioni.

E’ solo URLANDO con forza i propri diritti che si arriva alle orecchie del mondo e mia madre l’ha fatto.

La sua protesta, allo stesso modo delle tante proteste passate, non è una protesta sterile e personale, ma è una protesta per la civiltà e per la democrazia, è una protesta per la sua città che, oggi, nella gestione incivile di pochi, sembra essersi addormentata sul suo dolore.

Nei suoi 54 anni di vita mia madre mi ha insegnato che non c’è cosa più nobile che combattere per il diritto e la ragione, inseguire la giustizia sociale e civile ad ogni costo: quando qualcuno cerca di privarti di ciò che è tuo per natura o per diritto URLA con forza perché solo in questo modo qualcun’altro ti ascolterà!

L’URLO di mia madre oggi, come in passato, ha avuto la forza di attraversare l’etere globale e di arrivare alle orecchie di decine, centinaia, migliaia di persone.

L’URLO di mia madre, purtroppo, non è stato oggi sufficiente a dichiararla vincitrice dell’ennesima battaglia, a consacrare il suo diritto ad essere aquilana e a voler restare nella sua città ad ogni costo.

Il suo URLO, però, è stato necessario per rafforzare la democrazia.

Leggo con rammarico in alcuni commenti che la”democrazia è per tutti o per nessuno”, che non è giusto che la “signora sia favorita…solo per aver occupato la sua casa”.

Rispondo non solo dicendo che nessun favoritismo è stato operato nei confronti della signora, ancora adesso fiera sotto la sua stanca ed umida tenda, ma anche che la democrazia non è per tutti, ma solo per coloro che la accarezzano, la guadagnano, la difendono.

A L’Aquila, oggi, la democrazia è stata soffocata, zittita, annientata.

La nostra città  ha bisogno della coscienza civile, sociale, democratica e consapevole di tutti quanti hanno ancora fiato per urlare che NESSUNO PUO’ TOGLIERCI IL DIRITTO DI VIVERE E DI FARLO NELLA NOSTRA CITTA’.

L’ignoranza di pochi fa paura ma il silenzio di tanti è uguale a morte annunciata.

Fiera di essere figlia di mia madre, di L’Aquila e della democrazia.''

Mara Congeduti

 

Donna si barrica in casa inagibile a L'Aquila


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