Licenziamenti alla Magneti Marelli, Bracco: "Clima in fabbrica al limita dell'Intimidazione"

19 Luglio 2017   09:32  

Il Consigliere regionale Leandro Bracco esprime solidarietà ai lavoratori della Magneti Marelli che nelle settimane e nei giorni scorsi sono stati oggetto di licenziamento.

"Grave in fabbrica il clima ai limiti dell'intimidazione – afferma Bracco – mentre la condizione lavorativa si fa sempre più precaria fra turni stressanti, caldo asfissiante con condizioni di lavoro estremamente difficili e un sindacato che sempre più in difficoltà non riesce a difendere i lavoratori anche per via di accordi sottoscritti che impediscono qualsiasi azione di lotta immediata".

"Andrebbe infatti prima espletata – prosegue il Consigliere – la cosiddetta 'procedura di raffreddamento' prevista nel Contratto collettivo separato che i sindacati, eccetto la Fiom-Cgil, hanno sottoscritto e che ora li vincola impedendo di fatto la proclamazione dello sciopero in maniera immediata.

"Il giusto appello all'unità fatto alle organizzazioni sindacali da parte proprio della Fiom-Cgil – sottolinea Bracco – evidenzia l'esigenza di far fronte comune rispetto a un modo di agire aziendale a dir poco sui generis che finora ha prodotto tre licenziamenti, provvedimenti disciplinari di grave insubordinazione e raffiche continue di visite fiscali".

"Questo stato di cose – riferisce Bracco – si salda con quanto avviene in altri stabilimenti abruzzesi come ad esempio la Sevel o la Honeywell e denota l'arretramento e la difficoltà nel mantenimento di diritti che si ritenevano acquisiti da parte di una forza lavoro indebolita dal timore del licenziamento. Tutto questo inoltre è accentuato dalla grave disoccupazione del nostro territorio regionale nel quale si sono persi, rispetto al terzo trimestre dell'anno scorso, ben 18.000 occupati".

Chiedo all'esecutivo regionale – conclude Leandro Bracco – una seria riflessione riguardo le condizioni in cui si ritrovano a operare i lavoratori della Magneti Marelli di Sulmona.

Sono fermamente convinto infatti che a prescindere dalla doverosa produzione per la quale ogni singolo operaio si deve impegnare, la dignità sul lavoro debba essere garantita a ogni lavoratore. Senza se e senza ma". 


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