Liste di attesa, incontro con il direttore generale della ASL

04 Luglio 2014   11:38  

Una delegazione delle organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, insieme a rappresentanti delle categorie della Funzione Pubblica, ha incontrato giovedì il dott. Paolo Rolleri, direttore generale della Asl di Teramo.

L’incontro rientra in una più ampia campagna di mobilitazione provinciale per un Welfare pubblico e solidale. In particolare al centro dell’incontro c’è stato il tema del superamento delle liste di attesa in sanità. Un fenomeno più volte diventato oggetto di approfondimento e analisi ma che richiede oggi risposte adeguate, tempestive e condivise.

Un fenomeno che, come hanno ribadito i segretari provinciali Oleandro (Spi-Cgil), Pigliaceli (Fnp-Cisl) e Di Sabatino (Uilp-Uil), anche alla luce della grave crisi economica ed occupazionale, unitamente all’aumentare dei costi sanitari dovuti a ticket sempre più onerosi, alimenta quel fenomeno denominato “sanità negata”. Tale che nella nostra provincia circa 70.000 persone, di cui 30.000 pensionati, non si curano per motivi economici.

Ma la presenza di tempi di attesa biblici reca un danno al Sistema sanitario locale poiché il fenomeno determina e alimenta quello ben più noto della cosiddetta mobilità passiva, che nella nostra provincia costa 48 milioni di euro ogni anno.

Per tali ragioni i segretari di Spi, Fnp e Uilp hanno illustrato le loro valutazioni e proposte che hanno come obiettivo la predisposizione di un “Piano Attuativo Aziendale per il contenimento delle liste di attesa”, un piano capace da una parte di riequilibrare il sistema fra domanda ed offerta, e dall’altra di agire sul governo della domanda di prestazioni attraverso l’introduzione delle classi di priorità clinica.

I sindacati dei pensionati fanno sapere che sia sul tema sia sulla proposta da loro avanzata si è registrata, da parte del dott. Rolleri, una sostanziale condivisione delle proposte, sulle quali si realizzeranno peraltro, nei prossimi giorni, ulteriori incontri volti a definire caratteristiche e priorità del Piano, che come hanno sintetizzato nella piattaforma i sindacati dei pensionati deve coinvolgere gli operatori del settore, i medici di medicina generale e ospedalieri e tutte le strutture coinvolte nei processi di cambiamento necessari a determinare un maggiore legame tra appropriatezza clinica e organizzativa.  


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