Lo strano caso delle ossa sul marciapiede

16 Marzo 2007   14:50  
Continua a far discutere lo stano caso dei frammenti di ossa umane rinvenute in un marciapiede antistante il cimitero comunale dell´Aquila. La notizia, dapprima ascrivibile al genere noir, con il passare delle ore si è tinta di giallo per poi diventare oggetto di polemica politica. Nel pomeriggio di ieri la terra utilizzata come riempimento e proveniente da lavori di bonifica di un´ area del cimitero è stato rimosso, in seguito ad un sopralluogo della Asl e della Procura della Repubblica. L´Afm ammette l´errore: il materiale di risulta dei cimiteri infatti, secondo il Decreto Ronchi, devono essere considerati rifiuti speciali e dunque devono essere conferiti in discarica o riutilizzati all´interno del cimitero. Un obbligo, va sottolineato, che troppo spesso non viene rispettato dalle ditte che eseguono lavori all´interno dei cimiteri. Il dirigente dell´ Afm Paro avanza il sospetto che qualcuno abbia ad arte posto gli otto frammenti di ossa sul marciapiede. Qualcuno che vuole discreditare l´azienda, forse uno stesso dipendente. Quel terriccio, assicura infatti Paro, era stato attentamente bonificato. Sul piano politico intanto i consiglieri di opposizione Angelo Mancini ed Enrico Perilli hanno chiesto le dimissioni del presidente dell´Afm Paolo Mannetti, accusato di aver voluto minimizzare un episodio, invece molto grave. Solidarietà invece dall´Ugl, che parla di caso gonfiato ad arte per mera speculazione politica. FT

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