Lucio Dalla è morto: i funerali tra lacrime e polemiche per la 'censura' del compagno Marco Alemanno

L'ultimo saluto al grande artista

05 Marzo 2012   11:38  

Erano in 30mila ieri nella basilica di San Petronio per l'ultimo saluto a Lucio Dalla morto giovedi scorso, stroncato da un infarto improvviso. Una cerimonia toccante che verrà ricordata, in particolare, per le parole del compagno del cantante, Marco Alemanno, il quale, con la voce rotta dal pianto, ha letto il testo della bellissima canzone "Le rondini". Lucio ora riposa nel cimitero la Certosa accanto alla mamma e al papà.


Bologna ha ricordato tra le lacrime uno dei suoi figli prediletti. Un amore infinito, quello tra Lucio Dalla e la sua città che "ha perso un figlio vero", come ricordato dal padre domenicano Bernardo Boschi nel corso dell'omelia. "Lucio Dalla veniva da un colloquio con Dio incredibile, la sua fede passava attraverso l'uomo e rifletteva la sua umanità. Lucio con la parola e con la musica scolpiva nelle nostre anime, attingeva dalla profondità, con la sua sete di Dio e dell'assoluto", ha proseguito.


Una funzione molto sobria condita soltanto da molti applausi e qualche coro ("Lucio, Lucio"). Fuori dalla basilica erano in tanti i bolognesi che hanno seguito la cerimonia sul sagrato di San Petronio. All'interno, invece, molti i volti noti presenti: Renato Zero, Eros Ramazzotti, Ligabue, Gianni Morandi, Gigi D'Alessio, Gaetano Curreri, Renzo Arbore, Jovanotti, i Pooh, Andrea Mingardi e Roberto Vecchioni. Unico grande assente Francesco De Gregori, il quale condivise con Lucio Dalla il meraviglioso tour 'Banana Republic' ma che, come spiegato dal suo staff, non partecipa mai a questo tipo di cerimonie.


Non è mancata, purtroppo, più di qualche polemica. Alla cerimonia, infatti, ha partecipato anche il compagno di Lucio Dalla, Marco Alemanno,  rimasto in disparte in questi giorni ma che ieri ha commosso tutti leggendo il testo de "Le rondini". Le lacrime sono scese copiose quando il ragazzo ha spiegato il perchè di questa scelta: era una canzone che ascoltava sempre da bambino, capace di farlo commuovere e volare con la fantasia. "Chi lo sapeva che dopo qualche anno avrei incontrato quel signore e chi avrebbe immaginato che avrei lavorato con lui. Invece è successo e da diverso tempo ho il piacere, l'onore e il privilegio di crescere al fianco di Lucio, il cantante, il musicista, il regista, ma soprattutto l'uomo eterno bambino a cui devo già tanto. Oggi posso spiegargli cosa mi ha dato e cosa continua a darmi, oggi insieme a voi posso dirgli grazie", ha concluso.


Un intervento splendido e commovente che ha fatto sorgere un mare di polemiche scatenate da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione in "1/2 ora": "I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. E' il simbolo di quello che siamo, c'è il permissivismo purché ci si volti dall'altra parte".


Il dibattito è poi arrivato anche su Twitter, con molte persone pronte ad abbracciare idealmente Marco Alemanno: "Ho pianto con Marco Alemanno... che splendida dichiarazione d'amore", "sentite condoglianze a Marco Alemanno per la morte del suo compagno Lucio Dalla", "anche io sono indignato se sento parlare di Marco Alemanno come un amico e un collaboratore di Lucio Dalla. E' amore, bigotti", si legge sul social network.

 

 


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