Luigi Piovano dirige l'Orchestra Sinfonica Abruzzese

19 Aprile 2013   17:57  

Prossimo appuntamento di produzione dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, Sabato 20 Aprile alle ore 18.00 per la 38a Stagione dell’ISA al ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila. Bacchetta (archetto) d’eccezione quella di Luigi Piovano, violoncellista abruzzese dedito da diversi anni anche alla direzione d’orchestra, oltre che solita in questo concerto. In programma la Sinfonia n. 40 K. 550, forse la più nota composizione mozartiana, nacque nello spazio di pochissimo tempo, quasi di getto, in quella sorta di straordinario momento di grazia creativa che fu l’estate del 1788, in cui videro luce anche la n. 39 K.543 e la n. 41 K. 551, detta “Jupiter”.

Di fatto e per contro, come spesso succede nella vita di molti compositori, in una sorta di proporzionalità inversa tra vita vissuta e opere prodotte, l’estate del 1788 fu un periodo particolarmente difficile per Mozart, sfiduciato dal deludente esordio viennese del Don Giovanni e pressato dalle forti ristrettezze economiche che lo avevano costretto a trasferirsi in periferia, chiedendo sostegno economico al suo caro amico, fratello massone, Puchberg.

Affidata a Schubert la seconda parte del Concerto con la Sonata in La min D. 821 (detta Arpeggione) la cui trascrizione per violoncello ed archi è di Luigi Piovano. Composta nel 1824, come il celebre Quartetto per archi “La morte e la fanciulla”, ma pubblicata in edizione a stampa solo nel 1871, questa Sonata è mossa da un generale afflato malinconico, discretamente dolce ed intimo, che permea un po’ tutti e tre i movimenti, incastonati in una struttura sostanzialmente classica e ben lontana dalle sperimentazioni formali che caratterizzano molti capolavori dell’ultimo Schubert.

 


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