M5S Abruzzo su barriere architettoniche, lettera aperta a Chiodi

17 Aprile 2014   10:36  

Caro Governatore Chiodi, apprendiamo con stupore e sgomento la sua 'nota' di indirizzo del 25 marzo, inviata addirittura a tutte le asl e ai Sindaci D'Abruzzo, nella quale si riporta della 'non obbligatorietà di rispettare le norme sull'accessibilità degli studi medici in quanto 'strutture private, non aperte al pubblico'.

Ci meravigliamo soprattutto in questa delicata fase storico – politica della nostra Regione, come si possa continuare con tanta pervicacia  con interventi di questo genere che, a nostro parere, non hanno altra conseguenza che inasprire (interrompere?) il dialogo con i cittadini che si vedono abbandonati dalle istituzioni e privati dei loro diritti fondamentali.

Riportiamo testualmente: ' Il medico di medicina generale sarebbe pertanto facoltizzato ed al più onerato, ma non obbligato (e dunque non assoggettabile a sanzioni in caso di mancato adeguamento) ad adeguarsi alla normativa di carattere statale intervenuta in materia di barriere architettoniche, tanto in forza del rapporto fiduciario con il paziente, tanto in considerazione della riconosciuta possibilità di effettuare la prestazione (visita) al domicilio del paziente stesso.'

Ci appare ancora più stravolgente  nel merito della sentenza della Corte di Cassazione,citata nel provvedimento(n.10043 06/07/1995), nella quale si precisa che tra ambulatorio e studio medico corre la stessa differenza che corre tra l'esercizio di un'impresa (art.2082 – 2555 c.c.) e l'esercizio di una professione intellettuale (art 2229 c.c.)

Le ricordiamo, che l'esercizio della Sua funzione le impone la tutela della Salute di tutti i cittadini, ai sensi dell'articolo 32 della nostra Costituzione Repubblicana, come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività – ormai – forse da Lei, dimenticata.

Lei che dovrebbe difendere e indirizzare la politica nella tutela e nel rispetto di coloro (come i disabili) che per la loro condizione, ad oggi vivono una situazione di estremo disagio e iniquità, con questo provvedimento, si dimostra indifferente rispetto alla questione delle barriere architettoniche.
Ci chiediamo: è questo il lascito che vuole destinare alla fine del suo mandato?Ancora una volta ci dimostra con questi atti quanto la politica del palazzo, oramai inaccessibile, sia dedita a scavare un fossato per difendersi dagli inermi cittadini che, abbandonati, si  ribellano ormai solo con azioni di disperata protesta.

La misura è colma, il tempo è ormai scaduto.
Se un'altra politica è possibile, che si preoccupi prima della rimozione di tutte le barriere – non solo architettoniche – che dividono i cittadini dalle istituzioni, e dalla tutela dei loro diritti inalienabili, lo sapremo il 25 maggio.
Altrimenti,ci auguriamo che i suoi provvedimenti non assumano il senso che ricorda il detto biblico: 'Muoia Sansone, con tutti i filistei!'

 


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