M5S: "Da carnefici a vittime, il ruolo di destra e sinistra nella vicenda Pescaraporto"

29 Luglio 2016   09:18  

Da un paio di giorni sui giornali si assiste al vivace scambio di battute che anima il dibattito politico di destra e sinistra sulla vicenda della Pescaraporto, il cui cantiere domina imperioso sul lungomare sud della nostra città e che partendo dal voler realizzare un albergo di lusso, ha chiesto pochi mesi fa all’amministrazione, un cambio di destinazione d’uso per costruire appartamenti.

< In pochi altri casi > commenta la consigliera 5 stelle Erika Alessandrini <avremo la fortuna di assistere ad uno spettacolo politico altrettanto sfacciato e spudorato come quello del caso Milia e Mammarella in questione. Forza Italia e SEL, dopo essere stati concausa dell’attuale stato di cose, hanno anche la faccia tosta di parlare e prendere posizioni di attacco rispetto a ciò che loro stessi hanno causato. >

Il M5s si riferisce al permesso di costruire con cui si diede via libera alla realizzazione dello scempio che oggi è sotto gli occhi di tutti e che fu rilasciato nel 2012, proprio quando assessore all’urbanistica era l’attuale capogruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli, che oggi alza la voce e minaccia esposti in procura. Ma questo della Pescaraporto è un progetto per il quale la sua stessa amministrazione, guidata dall’ex Sindaco Albore Mascia, fece ricorso al TAR al fianco dei due costruttori, sostenendo ragioni di legittimità e avallando quindi la possibilità per un privato di costruire in riva al mare, lì dove invece il pubblico non aveva potuto realizzare aree verdi e servizi per la collettività.

Da non dimenticare il “deus ex machina” della Chiavaroli che ha inserito l’ormai celebre comma 271 alla finanziaria del 2015, con cui ha permesso a chiunque di bypassare la pianificazione locale in caso di progetti di Decreto Sviluppo. Al fianco della destra, oggi, a levare gli scudi, c’è anche SEL, che siede però tra i banchi della maggioranza di centrosinistra dell’attuale Sindaco PD Marco Alessandrini.

Prendendo spunto dal valoroso esempio del Sindaco forzista, l’amministrazione Alessandrini, nel 2014 ha ritenuto di dover prendere le parti dei ricorrenti Milia e Mammarella al Consiglio di Stato, la cui sentenza ha definitivamente rovesciato l’esito previsto dal TAR e ha dato un incondizionato via libera al cemento sul lungomare sud. < Dov’era SEL mentre la Giunta Alessandrini decideva di appoggiare ancora una volta, in rappresentanza del Comune, le posizioni del cemento e degli speculatori? Dove è stato finora quello che sui giornali di questi ultimi due giorni viene definito “il fuoco di sbarramento della politica”?> continua la consigliera del M5s Alessandrini.

I carnefici, tutt’a un tratto, oggi si mettono la maschera delle vittime.

Il M5s invece ha “dichiarato guerra” fin dal primo momento in cui ha messo piede in Comune al progetto della Pescaraporto. Ha portato in Consiglio ordini del giorno e interrogazioni, ha mandato esposti e segnalazioni al genio Civile, ha tirato in ballo l’autorità di bacino e sta continuando un’azione costante anche in Regione, tutto per far sì che la legge sia uguale per tutti e che i cittadini vedano tutelata la cosa pubblica al di là di ogni altro principio economico o di potere.

< Abbiamo già dichiarato in più occasioni, ma ribadiamo nuovamente, che il cambio d’uso richiesto, > conclude Erika Alessandrini <per noi, è materia di Consiglio comunale e che la Pescaraporto dovrebbe pagare il contributo straordinario legato a tali cambi. Ci chiediamo perché quest’amministrazione di centrosinistra continui a rimandare, mese dopo mese, inspiegabilmente, l’approvazione della delibera quando invece, determinandone l’applicazione, consentirebbe al Comune di incassare rilevanti somme. Ma ci piacerebbe che Pescaraporto pagasse ancora, pagasse tanto anche per aver realizzato ciò che non si poteva, in un luogo in cui non era permesso.>


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