Riceviamo da Andrea Di Ciano del Movimento cinque stelle di Chieti e pubblichiamo.
''In riferimento alla risposta che, l'Assessore al Bilancio e Finanze del Comune di Chieti Roberto Melideo, ha dato agli organi di informazione in merito alla nostra proposta di rateizzazione della Tares, dobbiamo eccepire che l'assessore è poco attento.
Ci accusa di "non conoscere leggi, regolamenti e statuti" e di "usare in modo demagogico" gli art. 62 e 64 dello Statuto comunale.
Bene, leggiamo insieme questi articoli:
- Art. 62 comma 1: I cittadini, singoli o associati, possono rivolgere al Sindaco o al Presidente del Consiglio comunale istanze in merito a specifici problemi e proposte in merito all'attività amministrativa.
- Art. 64 comma 1: I cittadini particolarmente impegnati nella cultura, nel volontariato, nello sport, nell'arte nella produzione di beni e servizi ed in generale nei vari settori sociali ed economici, possono avanzare al Sindaco o al Presidente del Consiglio comunale proposte per l'adozione di atti amministrativi di competenza dell'Ente.
Le proposte dovranno essere articolate e motivate, seppur sommariamente, in modo da non lasciare dubbi sulla natura dell'atto e il suo contenuto dispositivo.
Questi articoli, citati nella nostra richiesta ufficiale protocollata al Comune e nel comunicato stampa, sono il riferimento legale a noi necessario, per poter presentare delle proposte all'Ente comunale, dato che, per ora (ma ancora per poco tempo) non abbiamo rappresentanti eletti in Consiglio comunale.
Evidentemente l'assessore è stato ingannato dall'errata interpretazione data dal quotidiano "Il Centro" alla presenza di tali articoli nella nostra richiesta.
Se si fosse curato di leggere il documento ufficiale e non solo l'articolo di giornale, avrebbe evitato di prendere questa imbarazzante cantonata.
Entrando nel merito della questione Tares, ringraziamo l'assessore per la dettagliata spiegazione sull'origine della tassa, sulla suo iter legislativo e sugli obblighi di legge.
Ma, stante la sua funzione di assessore al Bilancio, dobbiamo chiedergli pubblicamente quanto la Tares sia legata alla copertura, più che dell'intero costo del servizio di raccolta rifiuti come previsto dalla legge, del buco di bilancio evidenziato a dicembre dai revisori dei conti.
L'emissione di bollette già scadute e senza mora, dà da pensare che si sia utilizzato questo servizio come tappabuchi contabile.
Dopo l'approvazione del bilancio, ormai tali bollette sono di competenza dell'esercizio 2013 e ora, essendo scadute, sono tutte sostanzialmente diventate dei crediti da riscuotere che l'amministrazione vanta nei confronti dei cittadini.
Ci chiediamo quindi perché negare la rateizzazione di ciò che ormai è un mero flusso di cassa che può essere parzialmente posticipato allargando quel laccio di pressione fiscale che strangola privati e imprese.
La manifestata volontà di rateizzare la I.U.C. - Imposta Unica Comunale su casa e rifiuti (la nuova tassa che nel 2014 sostituirà la Tares) non ci fa stare tranquilli visto che farà rientrare dalla finestra con altro nome e importi più gravosi, ciò che il partito unico PDL/PD ha con tante fanfare dichiarato di aver abolito, cioè l'IMU sulla prima casa.
La nostra proposta di rateizzazione della Tares 2013, che rinnoviamo con forza, è una misura da prendere ORA per aiutare ORA cittadini e imprese allo stremo.''