Ma quando arriva la Viacard per gli sfollati?

Odissea al casello

18 Maggio 2009   12:54  

L'incubo continua. La navigazione dei pendolari procede nella burrasca della burocrazia made in Italy, ma siamo ancora in alto mare, anzi altissimo. La tanto annunciata Viacard per gli sfollati rimane ancora un sogno, bello ma al momento irrealizzabile. Così sembra, almeno sentendo le parole dell'ufficio stampa di Strada dei Parchi. Mancano, infatti, gli elenchi di coloro che sono dovuti fuggire dall'Aquila dopo aver perso la casa, e non si sa chi debba fornire alla Società Autostrade questi elenchi.
Sicuramente non è Strada dei Parchi la responsabile di tutto questo che, anzi, sta spingendo moltissimo per risolvere la situazione (almeno così ci dicono), né tanto meno la Protezione Civile, in attesa anch'essa di novità. "Gli elenchi ci devono arrivare dagli organi preposti, ma non sappiamo quali siano", dicono dall'ufficio stampa.

Il collega Marco Signori aveva ascoltato sull'argomento il sindaco Cialente, che pure è parso molto confuso

Ma quando arriva la Viacard per gli sfollati?

Inoltre ricordiamo che il Comune ha a disposizione le autocertificazioni degli sfollati che hanno già trovato sistemazione in modo autonomo e la protezione civile ha l'elenco preciso di tutti quelli che risiedono negli alberghi della costa e non (altrimenti gli albergatori come farebbero ad esser pagati), inoltre visto che già abbiamo riempito una molteplicità di autocertificazioni ne potrebbero fare un'altra apposita.

Il disordine, dunque, regna sovrano e per tutti gli sfollati le code al casello sono un incubo che non sembra aver fine. In mezzo a tutto questo caos neanche il buon senso può nulla. Sarebbe un'ingiustizia, sempre secondo Strada dei Parchi, aprire le sbarre e permettere l'ingresso a tutte le macchine in coda, anche solo nelle prime ore della mattina: "Potrebbero esserci delle persone che tentano di entrare senza pagare". Non esiste, però, una tabella percentuale che indichi quanti turisti accedano mediamente ogni giorno a L'Aquila. Impossibile, dunque, stabilire quanti curiosi arrivino nel capoluogo abruzzese dalle sette alle nove della mattina, ammesso, a questo punto, che ci siano.
"Siamo anche noi spettatori di questa situazione", così come i tanti lavoratori sfollati chiusi nelle proprie macchine. Peccato che non siamo in un drive-in.

Francesco Balzano


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