Per il presidente della Regione Chiodi è il secondo giorno da commissario straordinario per la ricostruzione. Lo attende un lavoro duro e complesso e che si annuncia molto lungo, probabilmente più della sua legislatura.
Uno dei fronti caldi è quello dello smaltimento delle macerie, quattro milioni e mezzo di tonnellate sono state stimate, che ancora giaciono nel centro dell'Aquila e soprattutto nei centri delle frazioni e dei Comuni del cratere.
Dopo l'individuazione dei due nuovi siti di deposito temporaneo di Bazzano e Barisciano le strutture tecniche di Comune, Provincia e Regione sono a lavoro per supportare gli enti locali nell'individuazione delle procedure di gara più idonee per l'affidamento della rimozione e dello smaltimento.
Il tavolo tecnico istituito presso la Regione è alla ricerca di un quarto sito per fronteggiare l'emergenza, che si aggiunga a quelli di Bazzano e Barisciano, ancora da allestire, e all'unico ad oggi funzionante, la cava ex Teges nei pressi di Tempera.
La rimozione delle macerie è un ostacolo di non facile superamento: oltre allo sgombero di strade e piazze, indispensabile anche per l'avvio della ricostruzione, c'è da considerare la compresenza di svariate tipologie di rifiuto che vanno necessariamente separate al fine del loro smaltimento.
(MS)