Macerie, la burocrazia ostacola ancora la ricostruzione

14 Maggio 2011   12:45  

Nessuno, a parte Esercito, Vigili del Fuoco e, limitatamente agli inerti selezionati, Asm può spostare le macerie fuori dai siti di lavorazione.

Sta avendo effetti devastanti l'ordinanza 3923 del 18 febbraio scorso. Di fatto, la ricostruzione ha subito un brusco rallentamento.

I soggetti cui viene attribuito in via esclusiva il gravoso compito soffrono notoriamente di una cronica carenza di personale e mezzi, così tutto è fermo.

Protesta l'Ance, e minacciano eclatanti proteste i titolari degli impianti di recupero degli inerti.

I costruttori lamentano un calo di commesse e forti difficoltà delle ditte nel gestire cantieri intasati di macerie che i privati non possono rimuovere.

Nei giorni scorsi per tentare di sbrogliare la matassa era arrivato a L'Aquila anche Giacomo Aiello, consigliere giuridico della Protezione civile, inviato direttamente dal Capo dipartimento Franco Gabrielli.

Ora, c'è l'impegno del commissario Gianni Chiodi ad emanare un decreto che consenta di superare l'empasse.

Dovrà essere rivista tutta la parte dell'ordinanza relativa al trasporto e allo smaltimento delle macerie affidati oggi esclusivamente a soggetti pubbblici, per scongiurare il blocco prolungato dei cantieri della ricostruzione.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente del’Ance Gianni Frattale che torna però a sollecitare urgentemente l’alleggerimento della burocrazia e la contrazione dei tempi per arrivare a pieno regime con la ricostruzione pesante.

(MS)


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