Magneti Marelli riduce la produzione, sindacati preoccupati per il futuro dell’automotive

20 Settembre 2024   17:23  

La produzione nello stabilimento di Sulmona crolla del 50%, collegata alla crisi di Stellantis e Sevel. Sindacati chiedono interventi concreti.

La produzione giornaliera nello stabilimento Magneti Marelli di Sulmona ha subito un drastico calo: dai 1200 pezzi del furgone Ducato assemblati a settembre 2023, si è passati agli attuali 620. Una flessione significativa, che riflette l'andamento critico del settore automotive. Secondo i sindacati, questa riduzione è direttamente connessa al rallentamento della produzione presso l'ex Sevel di Atessa, a cui la Magneti Marelli destina l'80% dei propri volumi.

"La fabbrica di Sulmona dipende in gran parte dai volumi di Atessa. La situazione è preoccupante e non vediamo risposte concrete da parte delle istituzioni, nonostante i numerosi appelli", ha dichiarato Elvira De Santis della Cgil, sottolineando la mancanza di un intervento politico efficace. I 462 dipendenti dello stabilimento, dopo il periodo di cassa integrazione estiva, sono attualmente in regime di contratto di solidarietà, attivato dal 19 agosto 2023 fino al 1° agosto 2025.

A complicare ulteriormente la situazione, dal 26 agosto sono stati sospesi i turni notturni, riducendo ulteriormente le possibilità di incremento produttivo. I sindacati temono che, senza una pianificazione industriale adeguata e il supporto delle istituzioni, il futuro dello stabilimento possa diventare sempre più incerto.

Questo scenario rappresenta solo una parte della crisi che coinvolge l’intero comparto automotive, aggravata dall'evoluzione della strategia produttiva di Stellantis, che ha influenzato negativamente gli stabilimenti satellite come Magneti Marelli. Nonostante le ripetute richieste di un piano di rilancio da parte dei sindacati, finora non si è registrata una risposta concreta dalle autorità.

Nel frattempo, il timore per il futuro dei lavoratori cresce, con l’incertezza che aleggia non solo su Sulmona ma su tutta l’industria automobilistica nazionale, già messa a dura prova da cambiamenti tecnologici e riduzioni dei volumi produttivi. Sevel e Magneti Marelli sono esempi emblematici di come la crisi stia colpendo duramente anche le aziende di riferimento del settore.


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