Magnotta Day: ironia che sembra d'altri tempi

18 Ottobre 2010   13:25  

Una lavatrice e un po’ di ironia crearono un mito negli anni 80, trasformando un semplice bidello di scuola superiore, in una sorta di leggenda  partita dall'Aquila e famosa poi in tutta italia. Era il 1984 quando mario magnotta si seperò dalla moglie che andando via di casa portò con se anche la lavatrice, marca sangiorgio, l’unica che mario sapesse usare. Da lì presero spunto due ventenni Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta che misero su una serie di scherzi mitici ai danni di Mario Magnotta, perfetta vittima. Sono le reazioni di Mario che restano nella memoria, un crescendo rossiniano condito di colorite espressioni linguistiche, bestemmie e strane minacce come “mi iscrivo ai terroristi”. Telefonate che riservavano a chi le ascoltava, grandissimo divertimento.

Mario ormai non c’è più ma il suo mito sopravvive a lui tanto da essere stato celebrato nel magnotta day, organizzato dal comitato 3e32 ha voluto e dedicare proprio a lui, il Mario più famoso dell’Aquila, rimasto nella mente e nel cuore di tutti.

A rendere celebre gli scherzi, non era solo il linguaggio come spiega uno degli autori.

Le telefonate avvenivano a tutte le ore e con gli argomenti più incredibili, ma Mario non aveva sospetti e andò avanti molto a lungo.

Scherzi di un passato che sembra molto lontanto, in cui sia le provazioni sia le reazioni, anche quando sopra le righe, rimanevano sobrie nei fatti e sempre confinate al limite del rispetto dell'altro.


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