Maltrattamenti in famiglia a Martinsicuro: la difesa dell'arrestato

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci dalla signora Alfonsa contenente una rettifica sull'agenzia riguardante un episodio di maltrattamenti familiari avvenuto a Martinsicuro.

La sottoscritta (lettera firmata) parente della compagna di P. S., pone in essere la perplessità per come sfrontatamente le S.S.L.L. quali giornalisti e dirigenti della Redazione possano permettersi di fare nomi e cognomi delle persone senza rischiare nulla ai sensi della legge sulla privacy, ad ogni modo la medesima vuole dire che Pasqualino avendo picchiato la propria nipote in preda all’alcool è un giovane di cuore buono e va curato in una struttura specializzata ai fini di potersi disintossicare e la cura non è certo quella di farlo marcire in carcere.

Per quanto riguarda le minacce o le percosse ai vicini è accaduto che disgraziatamente il proprio nipote , fratello della compagna di P. non poteva intervenire per placare l’ira di P. nei confronti della di lui sorella poiché si trovava fuori da Martinsicuro e per questo sulla telefonata della sorella ha chiamato un suo amico e compagno di lavoro per fare in modo che si recasse a casa di P., di cui era altrettanto amico e ci condivideva il pasto insieme, per pianificare la situazione.

L’arrivo del mediatore di pace a casa dello P. è stato contemporaneo a quello dei Carabinieri chiamati altresì dal nipote della scrivente nello stesso momento in cui aveva chiamato l’amico. Ad oggi bisogna dire che la famiglia dello P. è una famiglia lavoratrice e P. lo è altrettanto e forse i panni sporchi come si suol dire andavano lavati in famiglia e sicuramente non sarebbe successo tutto ciò. I due figlioletti della nipote della sottoscritta sono bellissimi, adorabili e meritano una crescita serena e ci auguriamo tutti che possano avere un padre riabilitato in un luogo giusto e al più presto . Nel giorno del compleanno del secondo anno di vita del primo bambino, il padre è stato arrestato ed il secondo bimbo compierà a breve sei mesi.

Ad ogni buon conto le informazioni di cronaca bisogna darle precise e possibilmente con le iniziali dei nomi di possibili “criminali”, poiché ci sono tre gradi di processo. Fiduciosa che le S.S.L.L. vogliano rettificare quanto dichiarato con informazioni più realistiche non sembra giusto condannare una persona prima del processo.