Mancini e l'opaca gestione di fondi sociali e bonus alimentari per i poveri dell'Aquila

15 Novembre 2012   13:38  

In conferenza stampa il consigliere dell'Idv-L'Aquila Oggi Angelo Mancini denuncia una gestione opaca e inopportuna dei fondi pubblici da parte del settore sociale del Comune dell'Aquila erogati per aiutare le persone in difficoltà.

Il riferimento puntuale è ai 147mila euro di fondi erogati a 240 famiglie approvato in bilancio a fine ottobre.

E alla concessione dei 39.990 euro dei bonus alimentari della primavera 2012 a circa 100 famiglie.

Nel primo caso Angelo Mancini denuncia la mancanza di bando pubblico e adeguata pubblicizzazione. Molti cittadini che potevano averne diritto non hanno potuto presentare domanda in tempo, e hanno saputo dell'aiuto solo a cose fatte. Non solo, Mancini contesta il criterio con cui ad esempio è stato deciso di erogare 400 euro a nuclei con figli e 350 euro a single, in maniera cioè non proporzionale alle esigenze, ovvero alle bocche da sfamare.

Mancini chiede anche chiarezza sui criteri e modalità di valutazione e controllo delle domande, gestite dagli uffici del settore sociale del Comune.

Il bando c'è stato invece per la concessione dei bonus alimentari del febbraio 2012. Ma sottolinea Angelo Mancini anche questo atto presenta degli aspetti poco chiari.

Ad esempio nel bando è scritto che nuclei con uno o più figli fino a reddito ISEE di 2.500 euro avevano diritto a 30 bonus da 500 euro cadauno, i nuclei con figli fino a 5.000 euro avevano diritto a 50 bonus da 380 euro. I single con reddito pari a zero avevano diritto a 20 bonus da circa 300 euro.

Ebbene, denuncia Mancini, le proporzioni non sono state rispettate: alla prima categoria di beneficiari sono stati erogati 48 bonus invece che 30, alla seconda categoria 20 bonus invece di 50, alla terza categoria 28 bonus invece che 20.

''Chi ha deciso di rimodulare la ripartizione è perchè?'' si chiede Mancini, che aggiunge: ''I bonus alimentari potevano essere spesi presso un supermercato scelto senza gara di evidenza pubblica, trattandosi di un bando inferiore di soli 10 euro al limite dei 40mila euro oltre cui scatta l'obbligo di gara. Il supermercato è stato scelto perchè aveva già vinto una gara per gli asili nido e garantiva un'offerta vantaggiosa. Tutto regolare, ma comunque questo modo di fare è inopportuno e non mi piace''.

''Ogni euro speso in questa città e in questa situazione difficilissima di disagio sociale - tira i fili del discorso il consigliere - deve essere trasparente. Altrimenti c'è il rischio di alimentare il sospetto di gestione clientelare dei soldi pubblici, anche quelli usati per aiutare le persone in difficoltà.'' Il riferimento è in particolare al primo bando che il caso ha voluto che fosse coincidente con la campagna elettorale delle amministrative.

E Mancini sottolinea maliziosamente: ''Le erogazioni del bonus sono state fatte tutte poco prima delle elezioni, ad aprile, e due nuclei addirittura hanno ricevuto il bonus prima della scadenza del bando''.

''Quella di maggio a L'Aquila - conclude Mancini - è stata l'elezione più clientelare da cinquant'anni a questa parte. E in quel periodo sono state fatte passare per concessioni ottenibili solo da chi conosceva il candidato giusto, ciò che invece era un diritto.

Invito i cittadini a denunciare senza scrupoli tutti i casi di gestione clientelare dei beni pubblici. La trasparenza non può essere solo uno slogan.''

 


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