Manganelli a L'Aquila per avvicendamento questore

10 Febbraio 2010   18:31  

Questa mattina presso la Scuola sottufficiali delle Fiamme Gialle di Coppito, alla presenza del Capo della Polizia di Stato, Antonio Manganelli si e' svolta in maniera privata il passaggio di consegne tra il questore Filippo Piritore (che lascia L'Aquila per andare a Genova) e Stefano Cecere, gia' questore a Pescara. "Questo cambio e' un avvicendamento fisiologico - ha detto Manganelli - di un questore che abbiamo destinato in una piazza difficile. La Liguria ha tante cose da prevenire e da reprimere, Genova e' un capoluogo di regione importante - ha proseguito Manganelli - abbiamo ritenuto di premiare con una sede prestigiosa e impegnativa e sotto i riflettori un questore che ha dato molto e ha fatto bene con grande semplicita', con grande sobrieta' in una provincia difficile. Riteniamo - ha concluso il Capo della Polizia - che un questore che ha lavorato in una provincia vicina e che merita un gradino in piu' che l'assegnazione all'Aquila sia quella opportuna, sono sicuro che Cecere prosegua la strada tracciata dal suo predecessore". Per Piritore "come vissuto umano - ha detto - l'esperienza che ho avuta all'Aquila e' un segno indelebile. Ho vissuto i primi momenti dell'emergenza perche' ero in casa, ho capito subito la gravita' di quello che era accaduto, poi mi sono adoperato per organizzare i soccorsi che con la sinergie con le altre forze di polizia mi ha consentito di portare avanti un lavoro con serenita'. Tutti hanno fatto un lavoro straordinario - ha concluso Piritore - formando anche un squadra unica con i vigili del fuoco e la Protezione civile. Sono sicuro che meglio non si poteva fare". Per il nuovo questore dell'Aquila "in questa fase di ricostruzione della citta' dell'Aquila la polizia deve avere un ruolo fondamentale affinche' la ricostruzione avvenga senza macchina alcuna. Sono consapevole del fatto - ha proseguito Cecere - che io vado a sostituire un collega bravo con grandi doti di personalita', prendendo la responsabilita' di uomini che pur portando addosso le ferite materiali, personali, umane del terremoto, hanno lavorato bene nella fase dell'emergenza e della gestione del G8, sopportando il peso del poliziotto e allo stesso tempo gli altri pesi che il terremoto ha portato loro. Lavoreremo a 360 gradi e non sara' trascurato alcun aspetto che possa riguardare e la ricostruzione e la convivenza pacifica tra i cittadini".

GRUPPI INTERFORZE AD HOC CONTRO LA CRIMINALITA'

"Non c'e' dubbio che gli appetiti delle organizzazioni criminali si indirizzano nelle zone dove c'e' l'affare, dove c'e' la possibilita' di fare denaro, ed e' per questo che abbiamo organizzato a livello centrale, presso la Criminalpol, un gruppo che lavora ormai a tempo pieno sul tema L'Aquila. Accanto a questo gruppo ne sta sorgendo uno analogo per l'Expo' 2015 di Milano". Lo ha Detto il Capo della Polizia Antonio Manganelli stamani a L'Aquila per la cerimonia di inaugurazione della ristrutturata sede del Centro operativo autostradale dell'Aquila. Manganelli ha aggiunto che sia presso la prefettura dell'Aquila che di Milano sorgono gruppi interforze che mettono a fattor comune informazioni, esperienze, testimonianze". Per il Capo della Polizia L'Aquila rappresenta un modello che viene esportato anche altrove. "Noi - ha spiegato Manganelli - abbiamo messo in piedi delle strutture che sono orientate nella direzione della prevenzione a possibili infiltrazioni mafiose, a realizzare prevenzione forte, compatta, rispetto al pericolo di infiltrazioni criminali. E' un'attivita' di prevenzione che ha gia' prodotto i primi risultati". Alla domanda se siano sufficienti le forze di polizia a L'Aquila Manganelli ha risposto che "piu' forze di polizia, piu' mezzi piu' tecnologie farebbero soltanto bene. Noi siamo abituati a lavorare con quello che abbiamo e in questa provincia si sta realizzando una reazione alla sventura della tragedia del terremoto. Una reazione composta e anche sul piano lavorativo produttiva da parte di tutti i settori. Quello delle forze di polizia - ha aggiunto - e' un settore che ha prodotto risultati straordinari e sta lavorando nelle investigazioni al fine di ricostruire investigativamente quanto di non naturale possa aver contribuito al disastro. Si sta lavorando bene per la ricostruzione, si sta facendo un buon controllo sul territorio con un aumento delle persone arrestate e denunciate e con una riduzione complessiva dei reati. Quindi noi esprimiamo una forte soddisfazione".

L'AQUILA SEDE DISAGIATA

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, con un suo provvedimento, riconosce L'Aquila come sede disagiata per il personale della Polizia di Stato. Lo ha annunciato stamani a L'Aquila il capo della polizia Antonio Manganelli a margine della cerimonia dell'inaugurazione del ristrutturato Centro operativo autostradale. "Cio significa - ha spiegato Manganelli - che dal momento del terremoto e per tutto il 2010 il personale della Polizia che lavora a L'Aquila ha delle speciali condizioni che riguardano una serie di cose, una serie di agevolazioni, proprie delle sedi disagiate. L'Aquila lo e' per il terremoto".

LE PRESE DI POSIZIONE DEL COISP

Dichiarazione di Santino Li Calzi, portavoce sindacato autonomo degli agenti di Polizia-Coisp.

Il COISP non è rimasto sorpreso dalle dichiarazioni odierne dei Vertici della Polizia relative al fatto che le case per i poliziotti non sarebbero MAI state costruite. questo lo avevamo già denunciato nel settembre scorso, mentre già da subito dopo il sisma, si era capito che la situazione era talmente grave da suggerire di trovare una struttura altrenativa per la Questura dell'Aquila.

Avevamo già detto che i poliziotti sono molto bravi, per spirito di sacrificio ed abnegazione, ad occuparsi degli altri ma assolutamente inadeguati a pensare alle proprie esigenze.

E quelli di oggi sono i risultati, venire a L'Aquila a propinarci la "concessione" dello status di Sede Disagiata con tanta enfasi è un'offesa all'intelliggenza dei poliziotti aquilani. Premesso chè è stato il COISP già nel maggio dello scorso anno a chiederne l'istituzione, la richiesta si fondava sul presupposto che dovesse essere il completamento di altre iniziative a sostegno dei bisogni degli operatori della sicurezza, in primis le case e poi i luoghi di lavoro. I reali benefici della SEDE DISAGIATA invece prevedono delle agevolazioni per i trasferimenti in altra sede ma i poliziotti dell'Aquila non hanno intenzione di scappare dalla città, anzi auspichiamo che i numerosi colleghi in servizio in altre realtà vengano presto inviati a L'Aquila per aiutarci nella difficile opera di ricostruzione della vita sociale anche di noi operatori della sicurezza. Per il resto non vi è nulla di rilevante se non la consalazione/rabbia di poter dire che siamo "disagiati" - ma per questo non ci vuole certo un decreto! Lo sappiamo già. 

Nelle mani del Capo della Polizia il COISP ha oggi consegnato una lettera in cui oltre a quanto già detto  si sottopone un'altro grave timore che ancora non trova risposta ed è il  problema di coloro che, aquilani, lavorando a Roma o altrove, hanno perso la loro prima casa che però non è “abitazione principale”, poiché lo status di appartenente alle forze dell’ordine impone la dimora abituale nel luogo di lavoro ed impedisce l’accesso al contributo integrale per la ricostruzione.

Per il nuovo Questore un caloroso benvenuto, con l'auspicio che sappia comprendere le difficoltà di dover essere "garanti della sicurezza" di cittadini terremotati e a sua volta cittadini terremotati con tutto ciò che comporta.


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