"Marcia per il creato", Di Matteo: "Più turismo contro la crisi"

26 Agosto 2014   12:35  

Partirà da Celano sabato 30 agosto, alle 8:00 la seconda "Marcia per il Creato" promossa da Regione Abruzzo in collaborazione con Parco Regionale "Sirente Velino", Club Alpino Italiamo, Corpo Forestale dello Stato e i comuni interessati, percorrendo luoghi che conservano testimonianze del passaggio di San Francesco d'Assisi.

La marcia, non competitiva, avrà inzio dalla città natale di frate Tommaso, Celano, primo biografo del Santo, passando per il luogo del miracolo dell'acqua, a Baullo, fino al convento di Castelvecchio Subequo, dove è custodito il reliquiario contenente il sangue delle stimmate di San Francesco.

L'evento, dalle connotazioni storiche, sportive, ambientali e religiose, è stato presentato alla stampa dall'assessore con delega ai Parchi e Riserve Naturali, Donato Di Matteo. "Partendo dalla consapevolezza che il nostro terrotorio è ricchissimo di storia, di strutture religiose e di bellezze naturali", ha detto Di Matteo, "la Regione Abruzzo ha voluto promuovere questa inziativa che assume una forte valenza sul piano turistico e ambientale".

Infatti, uno dei modi possibili per rilanciare la nostra economia, è, per Di Matteo, il turismo che passa attraverso la valorizzazione delle bellezze naturali, storiche e architettoniche dell'Abruzzo: "in un momento in cui, in Abruzzo come nel resto del Paese, le fabbriche chiudono e delocalizzano i loro insediamenti produttivi, determinando un danno enorme per la nostra economia, quello di promuovere il turismo rappresenta uno strumento per reagire alla crisi e per rilanciare lo sviluppo".

Secondo l'assessore regionale, negli anni passati in Abruzzo molte imprese hanno fatto investimenti utilizzando sostegni di stato, "dopodiche molte di loro hanno trovato posti diversi per i loro impianti produttivi e hanno dislocato altrove i loro insediamenti senza pagare nessuna tassa di dismissione: sia l'Italia che l'Abruzzo, alle aziende che si sono avvalse di aiuti di stato, non hanno mai imposto una tassa di dismissione cosa che è obbligatoria in altri Paesi".

"Nel passato si è puntato sullo sviluppo industriale nella convinzione che tutto poteva essere risolto con le fabbriche: con il miraggio del posto in fabbrica, abbiamo sottratto risorse ed esperienze alla nostra terra, all'ambiente e al turismo, determinando un grave danno al nostro territorio".

"Oggi, dopo alcuni decenni, ci siamo accorti che la valorizzazione dell'ambiente e del turismo deve essere la politica di crescita del nostro abruzzo".

"Nei prossimi 5 anni questo governo regionale riuscirà a migliorare la messa in rete delle proposte turistiche, il collegamento all'interno di reti di settore, come il turismo religioso e naturalistico, investendo sulla promozione che in passato è stata trascurata". 


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