Marco Pantani, 15 anni fa moriva il "Pirata", ancora un velo di mistero avvolge la sua morte

14 Febbraio 2019   13:11  

Quindici anni fa, il giorno di San Valentino, moriva Marco Pantani. Il corpo senza vita del "Pirata" fu trovato in un residence di Rimini.

Il campione di Cesenatico fu vittima di un cocktail mortale di droga e medicinali, ma gli ultimi tragici momenti della vita del campione sono rimasti avvolti nel mistero.

Con le sue imprese nelle gare di montagna, Pantani fece sognare gli appassionati di ciclismo ed è stato l'ultimo, dopo Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain, ad aver vinto nello stesso anno Giro d'Italia e Tour de France.

Era il 1998. Appena un anno dopo, la sua vita sarebbe stata sconvolta per sempre. Si correva il Giro d'Italia e tutti gli occhi erano puntati sul Pirata che, dopo la grande impresa ai piedi del santuario di Oropa, tappa conquistata nonostante un salto di catena a pochi km dal traguardo, continuò a dare spettacolo.

Arrivò solo sull'Alpe di Pampeago e a Madonna di Campiglio. Poi, sabato 5 giugno 1999, alle 7,25 del mattino, dopo un controllo "a tutela della sua salute", il suo ematocrito risultò del 52%, contro il 50% del limite massimo concesso. Fu l'inizio della fine. Cercò riparo nelle amicizie sbagliate. 

Tornò a correre, ma il clamore mediatico suscitato dalla vicenda lo ferì nel profondo. "Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta, però, abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile", disse.

Caduto in depressione, morì il 14 febbraio 2004 a Rimini per intossicazione acuta da cocaina con conseguente edema polmonare e cerebrale, pochi anni dopo le sue ultime pedalate in alta quota.

Una fine con tante domande senza risposta che, solo pochi anni prima, nessuno avrebbe potuto prevedere e neppure immaginare. Sulla sua morte la Corte suprema ha sentenziato che il Pirata non è stato ucciso, ma la famiglia del corridore non ha mai accettato il verdetto, mentre i suoi tifosi di sempre continuano a discutere. Marco Pantani "è morto perchè era incredibilmente forte e incredibilmente fragile", scrisse Gianni Mura ed è la sintesi migliore per ricordarlo. 


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