Marineria ancora in agitazione, Grosso: "Se non ci fanno lavorare torneremo a protestare"

10 Maggio 2014   12:01  

La marineria pescarese e gli armatori in assemblea oggi a Pescara, presso la sede dell' Anmi per chiedere risposte urgenti e ormai inderogabili sui problemi del porto. In caso contrario si potrebbe decidere di tornare in piazza con proteste anche eclatanti.

Nel corso dell'incontro pubblico, i rappresentanti dei pescatori hanno messo sul tavolo le problematiche che non ancora trovano risposte. Pagamenti delle spettanze, ma anche chiarezza sulla possibilità di un nuovo dragaggio.

All'ordine del giorno ci sono: cassa integrazione in deroga per i mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, agosto e fermo biologico del 2013; fermo biologico del 2013 per le imprese; indennizzo fermo biologico del mese di maggio; aiuti comunitari per la marineria da parte della Ue per 2,5 mln.

"I problemi - ha detto Mimmo Grosso, presidente della società armatori - sono ancora sul tavolo. Chiediamo il pagamento della cassa integrazione in deroga per i mesi dell'anno scorso oltre che per il fermo biologico che non è dipeso dalla nostra volontà. Vogliamo sapere anche che fine hanno fatto i 2,5 milioni di euro del Piano di Sviluppo. Tante promesse, ma zero euro. La Regione e il Governo ci devono pagare. Per non parlare - dell'ipotesi del dragaggio bis. Dopo aver speso 14 mln di euro, sarebbe davvero una barzelletta perchè noi avevamo messo in atto prima dell'emergenza un piano di prevenzione e manutenzione dei porti abruzzesi. Ora è davvero arrivato il momento di passare ai fatti. Siamo pronti a manifestare di nuovo, se costretti".

Il rappresentante dei pescatori Gabriele Correntini ha spiegato che "oggi siamo di nuovo al limite. Noi vogliamo lavorare e non scendere in strada per manifestare.

Quanto accaduto negli anni scorsi é stato perchè disperati. Ora aspettiamo, dopo le elezioni, che i governanti vadano incontro alle nostre richieste"


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