Mascitelli IDV, sul riordino Province, continua balletto delle ipocrisie

“L’Italia dei Valori non parteciperà, come non ha partecipato ad altri incontri analoghi nelle altre Province, alla riunione promossa per oggi dalla Provincia di Chieti, così come il nostro gruppo consiliare alla Regione, coerentemente, non parteciperà al voto finale sulla proposta in Consiglio regionale”.
Lo ha dichiarato il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’IdV, per annunciare che non prenderà parte all’incontro di Chieti e anticipando la decisione assunta in modo unitario dal gruppo consiliare IdV alla Regione Abruzzo.“La nostra posizione – ha spiegato il senatore - vuole essere chiara e coerente sino in fondo: siamo per l’abolizione di tutte le Province.
La proposta fatta dal Governo Monti e votata da Pd, Pdl, e Udc, con la riduzione parziale delle Province e la loro trasformazione da enti elettivi a enti di secondo grado non produce risultati efficaci né sul piano della riduzione dei costi, né su quello di un riassetto istituzionale dello Stato.
E’ soltanto una riformuccia, che presumibilmente sarà bocciata dalla stessa Corte Costituzionale.
Non abbiamo nessuna intenzione, quindi, di partecipare ad un gioco della parti in cui i tre partiti che fanno parte della maggioranza stanno portando avanti proposte diverse a seconda dei rispettivi rappresentanti nei vari territori.

Sulla questione, poi, su chi sarà il capoluogo di Provincia in caso votino la proposta finale delle due Province, si sta veramente raggiungendo il ridicolo. Ora, sulla riorganizzazione degli uffici periferici e delle strutture amministrative dello Stato, l’unico vero tema che forse interessa ai cittadini, ci sarà un nuovo banco di prova.
Se ne parla poco, ma il governo dovrà adottare entro i primi di novembre un regolamento attuativo su cui dovranno essere resi i pareri delle competenti Commissioni parlamentari.
Bisogna stare attenti a quali saranno i criteri a garanzia di una equilibrata distribuzione degli uffici dei servizi statali, perché in caso contrario ci faranno assistere ad un film già visto: in Parlamento votano in un modo e in Abruzzo raccontano un’altra storia”.