Mascitelli al Pd: "Alleanze variabili? Politica preistorica"

19 Giugno 2012   13:47  

"Lo schema di un Pd asse centrale delle coalizioni, partito baricentrico intorno al quale ruotano gli altri partiti divisi in riformisti e moderati e oggetto di alleanze variabili, è ormai del tutto anacronistico e superato nei numeri e nei fatti". Lo ha dichiarato il segretario regionale dell'Idv, senatore Alfonso Mascitelli, anticipando i temi e i contenuti dell'Assemblea Regionale degli iscritti dell'Idv Abruzzo, che è stata convocata per sabato 23 giugno a Pescara, presso il Museo Vittoria Colonna e che dà una prima risposta alla linea indicata dal partito democratico sulle prossime regionali.

"Il 30% di astensionismo e il 20% del voto di protesta costruiscono nel Paese reale una maggioranza diversa da quella delle sommatorie dei partiti e su questo dobbiamo avere capacità e coraggio di confrontarci. Nella nostra regione si sta vivendo una emergenza sociale, economica e morale senza precedenti che assume, giorno dopo giorno, caratteristiche sempre più drammatiche alle quali non si possono più dare risposte di ordinaria e tardiva manutenzione. Le mense della Caritas non riescono più a far fronte alle domande di assistenza; vi sono molte imprese che non sanno più se pagare Equitalia o i loro dipendenti; i giovani sono costretti a cercarsi lavoro altrove, i nostri malati a curarsi fuori regione e nessuno viene più a investire in Abruzzo perché abbiamo infrastrutture inadeguate e abbandonate.

L'Abruzzo arriverà al momento del rinnovo del Consiglio regionale paralizzato da anni di immobilismo del Governo Chiodi e prostrato da un'opera di smantellamento dei servizi di assistenza alle famiglie, alle imprese e ai cittadini più deboli, che richiederanno interventi immediati.

Per questo, è un metodo del tutto fuori luogo e fuori dalla realtà quello dei partiti che vanno alla ricerca di alleanze variabili perché le uniche possibili, in queste condizioni, sono le alleanze dirette e partecipate, quelle che nascono dal basso, nella coscienza della gente prima ancora che nelle sacrestie dei partiti. Il modello delle ultime amministrative ha funzionato non per l'effetto somma delle sigle dei partiti, ma per la coerenza e la condivisione delle persone e dei loro comportamenti sulle cose da fare. Bene quindi le primarie, ma sia chiaro che non devono essere una gentile concessione dei partiti o una camera di compensazione integrativa alle candidature parlamentari; le primarie sono un primo strumento e non l'unico, per restituire ai cittadini il loro diritto a decidere e per questo hanno senso se vengono attivate subito. Entro dicembre dovrebbe essere individuato il candidato presidente  che, insieme ai partiti, movimenti e associazioni, dovrà avere il compito di preparare e far conoscere per l'Abruzzo un'agenda di lavoro concreta, operativa e cantierabile. 

Non c'è più tempo da perdere. Non possiamo più dire: 'Votateci e poi vi diremo cosa fare', con il solito programma da elenco della spesa. Dobbiamo dire ai cittadini: 'Votateci perché faremo questo, in questo tempo e con queste risorse'".


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