“L’amministrazione
comunale si riserva azioni legali nei confronti dei soggetti che hanno causato
il sequestro del mattatoio", con queste parole il Comune di Lanciano declina ogni accusa sull' eventuale responsabilità della chiusura, da parte della guardia di finanza,
della struttura di Re di Coppe . Da Palazzo di Città fanno sapere:“Il servizio
era esternalizzato e per la consulenza sanitaria esterna era stata incaricata Desiree
Di Loreto, a coadiuvare il responsabile veterinario della Asl, Ivaldo Rulli”. Alcuni
interventi per l’adeguamento del mattatoio erano stati chiesti lo scorso anno e
l’amministrazione li aveva autorizzati. Per quanto riguarda l’eternit rinvenuto
nella struttura, l’assessore all’Ambiente, Eugenio Caporrella, si era mosso
chiedendo aiuto all’Arta, che a sua volta
aveva attestato la non pericolosità del materiale, ritenuto semplicemente “da tenere
sotto controllo”, in quanto integro e non sfaldato, pertanto non
necessariamente da rimuovere. “Ma l’unica segnalazione relativa a problemi di
carattere sanitario è pervenuta in data 8 luglio 2008 a firma del direttore Ivaldo
Rulli” ha precisato, in una nota il sindaco Filippo Paolini. Dal canto suo Rulli aggiunge: “Ho
spedito anche altre missive al Comune per segnalare che l’impianto andava
chiuso per fare manutenzione straordinaria, ma non c’era chi doveva occuparsi
della pulizia”.
Il mattatoio comunale, costruito nel 1976, macellava circa 20-25 capi a
settimana, ma a Lanciano non erano rimasti in molti a servirsi dell’impianto,
che malgrado le precarie condizioni igienico-sanitarie forniva, secondo gli esperti
Asl, carni di qualità. “Operatori e cittadini possono stare tranquilli”, afferma Mario Olivieri, direttore del dipartimento prevenzione, poiché “i controlli sono
eseguiti dalla stalla a fino dopo la macellazione”.
(IP)